«Oggi non parlo di Alessandro, parlo di Napoleone.
Napoleone a Waterloo, una pianura in Belgio, fece il suo capolavoro.
Tutti lo davano per fatto, per cotto. Per la supremazia degli avversari: c'aveva cinque grandissime nazioni contro delle forze in campo [...]».
Se questo è il livello culturale e lo stile dei leader italiani, siamo rovinati...
POST SCRIPTUM: Scendere dal carro del vincitore
A distanza di qualche ora, io che non sono mai salito sul carro del vincitore e per puro caso mi ci sono trovato in questa occasione, voglio annunciarvi che ne sono già sceso.
Chi legge Warfare.it e frequenta abitualmente la Colonnina infame sa che non mi preoccupa l'analfabetismo di ritorno, ma trovo ben più diffuso e pernicioso l'analfabetismo di andata.
Il caso del dott. Luciani non è l'unico e non sarà l'ultimo, e dunque l'accanimento contro di lui che si è verificato in questa occasione non si giustifica, tanto più che in molti casi le sue fonti non sono immuni dalla stesso inquinamento di arrogante ignoranza.
Al quale si aggiunge un corredo, se è possibile ancor più insopportabile, di un limaccioso moralismo, che nasconde la vergogna dell'invidia per un uomo di successo, che non sta a me giudicare quanto meritato o immeritato. Invidia umanissima, per carità, e che la vittima riuscirà a sopportare stoicamente, aiutato dagli 858 mila euro che secondo La Stampa ha guadagnato nel 2007.
Allora capirete perché mi dissocio, seppure in ritardo, da tutto questo: meglio soli ed appiedati, che sul carro del vincitore in cattiva compagnia.
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