Nicola Zotti
Con una malizia scandalistica che è loro tipica, i
tabloid inglesi hanno pubblicato in prima pagina la foto di
un ragazzino magro in uniforme della Wehrmacht, con gli occhi
seri e un po' persi.
Joseph Ratzinger a 16 anni, arruolato nell'esercito tedesco
come ausiliario dell'antiaerea.
Forse hanno pensato di fargli un torto, di tirar fuori un
inconfessabile scheletro dal suo armadio.
L'effetto è esattamente l'opposto. Quell'immagine mi
ha richiamato immediatamente le foto giovanili di Karol Wojtyla,
che in quegli stessi anni di guerra stava in un campo diverso
e per Ratzinger era il nemico.
Un colpo basso che si trasforma in un "magnificat"
involontario per la Chiesa cattolica, che ha visto l'uno prima
stretto collaboratore e quindi successore dell'altro, riunendo
ciò che la storia ha tentato di dividere, rendendo
feconde anche quelle che sembravano essere assiderate macerie.
La foto di un soldato-bambino, vittima non troppo diversa
dai soldati-bambini arruolati con la forza per alimentare
le guerre africane: per loro un simbolo fortissimo di speranza.
Insomma, un colpo basso, ma così basso, che è
finito sui loro stessi piedi...
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