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LE DISAVVENTURE DI UN IMITATORE FALLITO

Antonio Lopez de Santa Anna

nicola zotti

La vita del più noto generale messicano Antonio Lopez de Santa Anna (1794-1876) fu segnata dall'ammirazione che questi aveva per Napoleone.

Invano cercò di calcarne le orme: l'unica cosa in cui gli riuscì fu l'acconciatura dei capelli.

Per il resto ebbe meno fortuna, conoscendo numerose Waterloo senza mai passare per una Austerlitz.

Esempio di persona le cui ambizioni erano sicuramente sproporzionate rispetto ai meriti ovvero, come diceva il generale de Gaulle, un criminale.

Santa Anna era molto alto e magro e privo di una gamba, portata via da una cannonata durante un combattimento contro i francesi nel 1838 a Vera Cruz e che fu sepolta (per la cronaca) con tutti gli onori militari.

L'arto artificiale di Santa Anna


Era quel tipo di comandante ispirato di cui la causa messicana avrebbe fatto volentieri a meno.

In un'occasione fece travestire tutte le sue truppe con uniformi nemiche per effettuare un attacco di sorpresa: dal trambusto che ne seguì -- e l'ovvio fuggi fuggi generale -- l'unica sorpresa fu che non si ebbero vittime tra i suoi stessi uomini.

Durante la guerra di indipendenza texana (1836) -- poche settimane dopo quell'altro bel capolavoro che fu l'assedio e la conquista di Alamo (23 febbraio - 6 marzo: 3000 messicani attaccano 188 texani e perdendo nell'impresa oltre la metà degli effettivi) -- il 21 aprile del 1836, Santa Anna fu avvisato dai suoi esploratori che un piccolo numero di indipendentisti texani (in realtà erano 740) occupava un bosco presso il fiume San Jacinto. Santa Anna fece accampare i suoi 1600 uomini proprio di fronte al bosco ed ordinò che facessero la "siesta" per essere riposati prima della battaglia.

Appena i texani -- individui notoriamente diffidenti -- si convinsero che i loro avversari erano effettivamente andati a dormire, si lanciarono all'attacco, esattamente alle 15:30: dopo 18 minuti, cronometrati, l'intera armata messicana era stata spazzata via nel sonno e il suo comandante catturato.

Gli americani resistettero alla tentazione di far pagare immediatamente a Santa Anna gli eccidi compiuti ad Alamo e Goliad (prigionieri uccisi a sangue freddo) e compresero che il generale era la loro migliore arma contro i messicani e lo restituirono appena in tempo perchè divenisse addirittura presidente del Messico. E così, durante la successiva guerra Americano-Messicana (1846-'48), Santa Anna concluse la sua carriera militare perdendo tutte le battaglie combattute. Solo allora i messicani decisero di fare a meno di lui mandandolo in esilio.

Nel 1847 Santa Anna venne a conoscenza dei piani nemici tramite un messaggio intercettato: stava per essere preso tra il martello di un ardimentoso attacco anfibio guidato da Winfield Scott, che avrebbe puntato direttamente su Città del Messico, e l'incudine del generale Zachary Taylor, di presidio a Saltillo con 5.000 uomini in maggior parte reclute, che sarebbe rimasto sulla difensiva, pronto ad intervenire a sostegno dell'attacco principale appena questo si fosse concretizzato.

Volendo anticipare i nemici, Santa Anna attraversò con i suoi 20.000 uomini i circa 500 Km. di deserto che separavano la sua base di San Luis Potosì da Saltillo. Taylor fu sorpreso dalla manovra, ma i 16.000 messicani sopravvissuti al'impresa erano così provati che nella terribile battaglia di Buena Vista (23 febbraio 1847) furono irrimediabilmente sconfitti. Fu in questa battaglia che Zachary Taylor pronunciò la famosissima frase ''A little more grape, Captain Bragg!'' o, più probabilmente, ''Double shot your guns and give 'em hell!''.

Santa Anna, come detto, fu mandato in esilio: ritornò ancora in patria durante l'avventura massimiliana, ma la sua carriera politica e militare era definitivamente conclusa.