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QUALCHE CIFRA SULLA LOGISTICA MEDIOEVALE

Per un chiodo...

nicola zotti

Una famosa filastrocca inglese racconta di come per la perdita di un chiodo di un ferro di cavallo venne perso un regno.

Per quanto paradossale e irrealistica possa sembrare questa storia, il problema logistico rappresentato dalla ferratura dei cavalli medioevali era enorme e fornisce un'idea di quanto fosse avanzata l'arte della guerra nel medioevo.

I ferri da cavallo medioevali pesavano dai 3 ai 4 etti e venivano fissati con 6 chiodi, ciascuno del peso di 15 grammi circa.

For want of a nail
the shoe was lost.
For want of a shoe
the horse was lost.
For want of a horse
the rider was lost.
For want of a rider
the battle was lost.
For want of a battle
the kingdom was lost.
And all for the want
of a horseshoe nail.


I cavalli allo stato selvatico vivono tranquillamente senza i ferri, che furono introdotti come "male necessario" per proteggere gli zoccoli degli animali domestici. Ma i cavalli selvatici sono più leggeri, si muovono in continuazione, mangiano alimenti freschi e soprattutto non sono utilizzati per fare la guerra e quindi non devono sopportare il peso di un cavaliere, che complica considerevolmente la meccanica del movimento del cavallo e la ripartizione dei pesi sulla sua struttura ossea e sulla sua musculatura.

L'inattività delle stalle, il cibo povero di principi nutritivi freschi e l'ammoniaca dell'urina dei cavalli costituiscono una grave minaccia per gli zoccoli: non che la ferratura, soprattutto se eseguita in modo errato o senza un'adeguata pareggiatura sia meno dannosa, tuttavia accudire l'elevato numero di animali di un esercito non lasciava alternative.

La durata di un ferro da cavallo moderno va dai 300 ai 400 km., ma benché la sua qualità sia sicuramente migliore rispetto a quelli medioevali, in mancanza di stime precise mi limiterò a considerare di circa 300 km. la durata di un ferro da cavallo medioevale.

I cavalli vanno tenuti in costante movimento per non far perdere loro l'allenamento per una media di 20 km. al giorno, con un solo giorno di riposo settimanale.

Un cavallo deve quindi come minimo cambiare i ferri ogni 2 settimane e mezza, più probabilmente, in caso di guerra, almeno due volte al mese.

Un esercito composto da 3.000 cavalli in un mese doveva quindi cambiare 6.000 gruppi di ferri, ovvero 24.000 ferri, ai quali vanno aggiunti 144.000 chiodi: il tutto equivalente a circa 12 tonnellate di ferro.

Questo dava lavoro non solo ad alcune decine di fabbri che dovevano forgiare ferri e chiodi, ma anche ad almeno altrettanti maniscalchi per ferrare materialmente i cavalli, ad un numero forse maggiore di boscaioli che procuravano la legna per le fucine, a carrettieri per trasportare la legna, il carbone e lingotti di ferro, oltre a numerosi altri servi.

Una mia personale stima è che fossero esclusivamente dedicati agli zoccoli dei cavalli da 3 a 5 uomini ogni 100 animali, ovvero una decina di fabbri e da 90 a 150 altri artigiani in un esercito composto da soli 3.000 animali.

Vi invito infine a riflettere sulle conseguenze che questo comportava per un esercito in caso di sconfitta: durante un'eventuale ritirata o i fuggitivi riuscivano a trascinare con sé questi artigiani con i loro rispettivi strumenti di lavoro, oppure era inevitabile che finissero appiedati.