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LE STATISTICHE DI A. MARTINIEN

dal "Tableaux par corps et batailles des Officiers blessés et tués pendant les guerres de l'empire (1805-1815)": ufficiali feriti o uccisi durante le guerre dell'impero (1805-1815)

Considerazioni generali

di nicola zotti

 

perdite durante le campagne del 1805: 1.010
perdite durante le campagne del 1806: 920
perdite durante le campagne del 1807: 2.011
perdite durante le campagne del 1808: 647
perdite durante le campagne del 1809: 4.225
perdite durante le campagne del 1810: 824
perdite durante le campagne del 1811: 1.291
perdite durante le campagne del 1812: 4.819
perdite durante le campagne del 1813 (fino ad agosto)
perdite durante le campagne del 1813 (da settembre in poi): 7.661
perdite durante le campagne del 1814: 2.670
perdite durante le campagne del 1815: 2.014
perdite della fanteria di linea: 18.436
perdite della fanteria leggera: 5.659
perdite della guardia e altri reggimenti

L'enorme lavoro di raccolta di dati del Martinien non comprende le perdite tra gli ufficiali di cavalleria, ad esclusione della cavalleria della guardia e della cavalleria pesante, e degli ufficiali di artiglieria, tranne quelli della guardia.

Nonostante questa omissione le sue statistiche sono di estremo interesse per gli studiosi e gli appassionati di storia militare.

Un così elevato numero di perdite tra gli ufficiali francesi era dovuto alla loro funzione sul campo di battaglia. Il loro ruolo, fin dal Settecento, era eminentemente di incitamento morale delle truppe, che sostenevano innanzitutto con l'esempio, guidandole in fronte alle unità.

Una rapida avanzata contro il nemico esercitava una forte pressione sugli avversari, che potevano essere indotti a scaricare con eccessiva fretta i propri moschetti, rimanendo quindi praticamente indifesi e a maggior ragione soggetti ad una crisi di morale.

Questa impostazione degli attacchi, che veniva considerata particolarmente congeniale all'indole dei soldati francesi, non di meno necessitava, come detto, dell'esempio costante degli ufficiali che così erano costretti ad esporsi ai pericoli della prima linea, soprattutto quando, come nel 1813, gli uomini erano particolarmente inesperti e di scarso morale.

Nelle truppe che adottavano tattiche di tradizione prussiana, invece, la funzione degli ufficiali era esattamente opposta.

Gli ufficiali inglesi, ad esempio, avevano il compito principale di tenere sotto controllo i propri uomini, mantenerli calmi e di trattenerne gli impulsi: si portavano in prima linea solo per evitare movimenti spontanei o per ristabilire l'allineamento delle truppe.

Le perdite tra gli ufficiali inglesi erano quindi enormemente minori rispetto a quelle francesi.

Collegato a questo aspetto è anche la resa morale delle truppe inglesi a confronto di quelle francesi.

I soldati francesi venivano caricati psicologicamente fino al parossismo: ovviamente la loro condizione morale era inizialmente altissima, ma poteva raggiungere anche facilmente un punto di rottura.

Gii inglesi, al contrario, tenuti a freno dai loro ufficiali, avevano una riserva di energie psicologiche più alta: negli scontri logoranti e protratti nel tempo questo vantaggio si rivelò decisivo.