torna alla homepagetorna alla homepage
storia militare e cultura strategica
torna alla homepage
 
dalle discussioni
dell'area Warfare di MClink,
a cura di Nicola Zotti
 
home > strategia > 18 giugno 2005: un'altra sconfitta?


ricognizioni
in territorio ostile


recce team

storie
strategia
tattica
what if?
vocabolario
documenti
segnalazioni
link
scrivici


quelle piccole sciabole incrociate

quelle piccole spade incrociate

Viaggi nei
campi di battaglia d'Italia
sulle carte del Tci


I FRANCESI ALLA CONQUISTA DELL'EUROPA

18 6 2005: un'altra sconfitta?

nicola zotti


Qualche maligno americano creò tempo fa questo falso esilarante.

Erano i giorni in cui la Francia, come membro permanente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, guidava il fronte dei paesi che si opponevano alle richieste americane nell'imminenza della guerra in Iraq.

Dopo quanto accaduto il 18 giugno 2005, i giornali hanno sottolineato la coincidenza con la data della vittoria inglese a Waterloo di 190 anni prima.

Anche in questo caso la Gran Bretagna sarebbe risultata vincitrice, non sul campo di battagila, ma sulla definizione del bilancio della Comunità europea, respingendo gli assalti francesi contro lo sconto sui contributi comunitari di cui gode la Gran Bretagna.

Sarebbe il caso di dire che la prestazione britannica questa volta è ancora più rimarchevole che a Waterloo, perché in quella battaglia poté contare sul prezioso aiuto dei tedeschi, che in questa occasione erano invece schierati con i francesi.

Già, i tedeschi. Un popolo paralizzato dal proprio passato. E mi è difficile spingere così lontano il pensiero da capire se sia un bene o un male.

Inevitabilmente prima o poi ricominceranno a fare politica anche loro e allora se ne riparlerà.

Per il momento la politica la fanno i francesi.

Quel 40% dei fondi comunitari all'agricoltura di cui sono i maggiori beneficiari (e dopo di loro i tedeschi) è ancora intatto.

E così ogni bovino della nostra Europa potrà continuare a godere di una pensione di 2,20 dollari al giorno ovvero più di quei 2,00 dollari in media al giorno con i quali vive oltre il 50% della popolazione mondiale.

Con buona pace delle richieste britanniche di ridestinarne una quota alla ricerca scientifica: richiesta demagogica? bluff? sarebbe stato interessante andarlo a verificare.

Comunque l'Europa è ancora saldamente sotto tutela francese, nonostante la valanga di no referendari che hanno seppellito l'adesione francese al trattato costituzionale europeo, di cui pure erano i principali autori.

Insomma, quando l'Europa fa politica sul serio (e qui qualcuno aggiungerebbe "nel bene e nel male", ma io non lo faccio) e non chiacchiere, i problemi vengono a galla.

La Gran Bretagna non vuole giocare nel cortile francese, seppure in allegra brigata con altri 23 compagni, e rimane a casa sua sentendosi nononstante ciò molto meno isolata e sola.

E' la Francia a tenere il broncio, nonostante possa far festa con quel 40% dei fondi all'agricoltura.

Si capisce che non le bastano: la Francia vuole anche piacere, essere amata, vuole affascinare. E ci riesce benissimo nonostante tutte le sconfitte della sua storia.

Ma, mi chiedo, è possibile amare la Francia senza doverne sottoscrivere o addirittura nascondere la volontà di potenza?

La strategia francese è alla luce del sole, non dovrebbe essere difficile comprenderla ed esprimere un parere anziché produrre quegli esercizi di retorica che abbiamo ascoltato.

Comunque la mia opinione è che la Francia sarà sconfitta ancora: a meno che, dopo essersi alleata con uno dei nemici di un tempo, non si allei anche con l'altro, lasciando vuote le posizioni a la Belle Alliance.*


* Per non sembrare criptico: attorno alla posizione di La Belle Alliance era schierato l'esercito francese nella battaglia di Waterloo.