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COME CESARE ENTRO' NELL'OODA LOOP DI POMPEO

Giulio Cesare e il Ciclo di Boyd

nicola zotti



Il colonnello John "Forty seconds" Boyd è stato uno dei più influenti pensatori militari dell'ultimo secolo.

Colonnello dell'aviazione americana, soprannominato "Forty seconds" perché i suoi avversari non gli resistevano più di 40 secondi, ha sintetizzato il suo pensiero in 5 "slides" utilizzate durante una conferenza durata altrettante ore, intitolata "The Essence of Winning and Losing".

Raro esempio di sintesi, ha spiegato l'essenza del ciclo decisionale, che ho rappresentato nello schema qui sopra, chiamato "Ciclo di Boyd" o "OODA Loop": ovvero ciclo Osservazione, Orientamento, Decisione, Azione.

Obiettivo prioritario in guerra è percorrere l'iter del Ciclo di Boyd, più celermente e più efficacemente del proprio avversario, dotandosi eventualmente degli strumenti tecnici che consentono, poi, di dare immediatezza reattiva al momento dell'azione.

Tuttavia, senza trascurare altri aspetti, il Ciclo di Boyd si focalizza su aspetti eminentemente intellettuali, affermando la crucialità della superiorità intellettuale, come fattore decisivo per vincere le guerre.

Osservare la situazione con più discernimento dell'avversario, delineare un quadro di sintesi (l'orientamento) tanto essenziale quanto completo, decidere rapidamente e con avvedutezza, e persino completare questo percorso con l'azione, sono passaggi nei quali la qualità del pensiero costituisce "l'essenza della vittoria e della sconfitta".



In questo altro schema ho cercato di rappresentare la consequenzialità dei passaggi e i loro punti di scambio che sono altrettanti momenti critici, assieme all'inerzia, che rinvia l'avvio dell'azione.

E' evidente, infatti, che in corrispondenza dei cerchi e dei rombi, ovvero nel corso dei processi e dei flussi, un intervento contro il proprio avversario provoca il maggiore ritorno strategico: disturbare/impedire/complicare osservazione, orientamento, decisione e azione sono componenti "esterne" altrettanto importanti di quelle interne.

Entrare nell'OODA Loop dell'avversario, quindi, significa interrompere il suo ciclo decisionale, costringendolo a ricominciare da capo e a cedere l'iniziativa in modo da innescare un circolo vizioso di ritardi e di ripensamenti, che porta quegli attriti e quell'entropia preliminari ad una sconfitta.

Quando Giulio Cesare varcò il Rubicone, non solo percorse il proprio OODA Loop con maggiore efficacia e rapidità di Pompeo, ma soprattutto scardinò decisamente quello dell'avversario: lo costrinse ad un'osservazione affrettata, ad un orientamento incompleto, ad una decisione non meditata e, infine, ad un'azione che compromise l'esito della guerra civile.

Una guerra vinta ancora prima di cominciarla e solo in virtù della superiorità intellettuale.