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LA CRESCITA MOSTRUOSA DELL'INTELLIGENCE AMERICANA

Fuori controllo

nicola zotti

Scrivo a fine luglio 2010, ed è di questi giorni la pubblicazione da parte di Wikileaks di decine di migliaia di documenti "segreti" nell'Afghan War Diary, 2004-2010: le virgolette sono d'obbligo, non solo perché adesso sono di dominio pubblico, ma perché in realtà alcune di quelle informazioni erano già note.

La notizia vera è un'altra: il numero di quei documenti: sono oltre 91.000.

E qui arriviamo ad un'altra notizia, sempre di questo mese ma già dimenticata, perché nessuno l'ha messa in relazione con la precedente: la pubblicazione sul Washington Post dell'inchiesta "A hidden world, growing beyond control" dei giornalisti Dana Priest e William M. Arkin.

Da loro veniamo a sapere che negli Stati Uniti vi sono attualmente 1.271 organizzazioni governative e 1.931 private che lavorano in segretezza su programmi riguardanti l'antiterrorismo, la sicurezza nazionale e l'intelligence.

In 10.000 siti distribuiti in più di 1.000 località degli Stati Uniti. lavorano 854.000 persone che producono qualcosa come 50.000 rapporti "segreti" (NB: altri 50.000, diversi da quelli pubblicari da Wikileaks) all'anno per dimostrare di meritarsi i 75 miliardi di dollari (50 dei quali alle agenzie governative) che costano annualmente al bilancio americano: una cifra cresciuta più di venti volte negli ultimi 10 anni.

Naturalmente molte di esse fanno lo stesso lavoro sovrapponendosi sullo stesso spazio di indagine: ad esempio sono 51 le organizzazioni federali e i comandi militari che si occupano di seguire i flussi finanziari prodotti dalle reti terroristiche. Ciascuna in modo indipendente dall'altra. con propri uomini, proprie risorse, e, naturalmente, i propri rapporti periodici.

Due terzi di quei rapporti sono prodotti dal Dipartimento della Difesa e gli unici ad avere accesso a tutti sono un pugno di altissimi ufficiali, i cosiddetti "Super Users": che semplicemente ne scartano la stragrande maggioranza e mai verranno a conoscenza del loro contenuto.

Nel 2004 venne creato l'Office of the Director of National Intelligence (ODNI), con lo scopo di tenere sotto controllo almeno la parte principale di questo immenso apparato, ovvero la Intelligence Community delle 16 principali agenzie governative di intelligence: 11 persone alle dipendenze di John Negroponte, al lavoro in un ufficio della Casa Bianca, che ovviamente crebbero al punto da meritarsi un intero palazzo che li ospitasse tutti e 1.500 solo 4 anni dopo.

Nessuna organizzazione, lasciamo stare i singoli citati Super Users, può studiare 50.000 rapporti o giudicare a che servono il miliardo e settecentomila e-mail, telefonate e altri tipi di comunicazioni che la sola NSA (National Security Agency) intercetta e archivia al giorno, e nemmeno l'ODNI ci riesce, tanto meno visto che nessuno ha ancora capito che cosa faccia in realtà e quali siano i suoi poteri.

Per non parlare del livello di collaborazione che la Intelligence Community offre al suo "controllore". Ma c'è poco da tenere sotto controllo: è tutto il sistema che ormai è fuori controllo. Un altro effetto perverso dell'illusione tecnicista e tecnologista che pervade la nostra società e che ha determinato la scelta strategica dell'amministrazione Bush dopo l'11 settembre di tarare la lotta al terrorismo esclusivamente sul registro dell'asimmetria tecnologica.

A questo punto i terroristi possono stare tranquilli: a loro favore hanno il calcolo dellìe probabilità, perché in questo mostruoso pagliaio il loro aghi saranno difficili da trovare, perché è un evento molto più improbabile che vincere al superenalotto.

Può stare tranquilla anche Wikileaks, perché non le mancheranno mai rapporti segreti da pubblicare.

Possono stare un po' meno tranquilli gli americani (e noi).

Tutti quelli che cercano un ago in un pagliaio, in realtà sperano di trovare la figlia del contadino: cerchi una cosa piccola e insignificante nel caos, e ti impegni tanto, ma ne trovi un'altra molto migliore e più importante alla quale non avevi pensato.

Il punto è che in un universo come questo non è che non si vedono gli aghi, che pure vi pullulano, ma neppure le figlie dei contadini.