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LA CULTURA E' L'OSTACOLO PIU' DIFFICILE

Non tutti imparano dai propri nemici

Nicola Zotti

Ci sono cose che si imparano ed altre no: questa è un'esperienza quotidiana di ogni essere umano.

Ci sono però popoli che imparano e altri che alcune cose fanno fatica ad impararle o proprio non ci riescono: e questa è invece una constatazione storica.

Ovvero ci sono profonde barriere culturali che ostacolano l'assimilazione di alcuni concetti e, per estensione, la capacità di innovare, partendo da quei concetti, realizzando qualcosa di autonomo e originale.

L'ostacolo culturale principale è la capacità di "rivoluzione". Ovvero la caratteristica di saper cogliere e perseguire le estreme conseguenze di un fenomeno.

C'è chi per tradizione tradisce la tradizione e chi invece ad essa rimane fedele.

I romani, duttili e ricettivi, imparavano dai propri nemici con estrema facilità, ma scoprirono che non tutti i popoli avavano questa stessa caratteristica. Impararono a fare la guerra dagli etruschi, dai sanniti, dai greci, dai galli, dai persiani e persino dagli unni, ma non riuscirono ad insegnare ai numidi e ai pontici a fare i legionari.

I turchi comperarono fucili e cannoni dall'Occidente, impararono anche a costruirli, divennero soldati temibili e conquistarono in breve tempo un impero vasto quanto pochi altri nella storia.

I giannizzeri furono proverbialmente noti per la loro ferocia: a Napoli i figli dei soldati spagnoli venivano chiamati "giannizzeri", in omaggio alla loro origine ibrida, in Polonia la guardia di Ian Sobieski ne copiò le uniformi.

Mai però i giannizzeri o le altri componenti dell'esercito ottomano divennero truppe occidentali, nonostante le migliaia di consulenti militari europei che servirono per i sultani: un gap che persino i tedeschi durante la Prima guerra mondiale trovarono difficoltà a colmare.

Mai la società ottomana seppe andare alle estreme conseguenze dell'innovazione tecnologica come invece fecero quelle europee.

L'archibugio in Occidente distrusse la società feudale, e le formazioni compatte ed ordinate di picchieri sostenuti da archibugieri portarono al potere nuove classi sociali, sciogliendo i re dal loro vincolo di subordinazione dalle cavallerie nobili e dai loro ricatti di potere.

In Oriente nulla di simile è mai accaduto: si può imparare a maneggiare un fucile, ma non ad accettare le conseguenze tattiche che esso impone, e soprattutto la rivoluzione sociale che quelle tattiche rendono inevitabile.

Si può costruire una fonderia ma non accettare che una nuova classe di artigiani e di imprenditori sollevi pretese politiche ed ottenga posizioni di potere.

L'Occidente attaccato dall'Islam più conservatore può dunque ritenersi ragionevolmente al riparo da veri pericoli: il terrorismo fondamentalista arabo ha in se stesso la propria sconfitta.