Non si tratta di un metodo particolarmente complicato, e può essere spiegato ricorrendo ad un semplice esempio.
Come ho raccontato nell'articolo "La scelta di Pompeo", Pompeo doveva definire un obiettivo raggiungibile, nella fattispecie lasciare l'Italia per raggiungere la provincia più adatta a contrastare Giulio Cesare.
Le domande alle quali un'analisi SWOT richiede di rispondere sono:
- Come possiamo usare al meglio i nostri punti di forza?
- Come possiamo depotenziare gli effetti dei nostri punti deboli?
- Come possiamo sfruttare le opportunità?
- Come possiamo difenderci dalle minacce?
Ho descritto la scelta di Pompeo di fuggire in Oriente quando Cesare varcò il Rubicone, definendola un errore macroscopico.
Se Pompeo fosse riuscito a fare una buona analisi SWOT avrebbe concluso che:
- il suo punto di forza era il controllo politico della maggior parte delle entrate della Repubblica, garantito dal suo dominio sui mari,
- la sua debolezza immediata era rappresentata dalla mancanza di una forza militare da contrapporre a quella di Cesare,
- l'opportunità da sfruttare era la vulnerabilità delle fonti di finanziamento di Cesare: soprattutto la Gallia e le isole italiane,
- la minaccia era rappresentata dalla forza dell'esercito di Cesare e dall'iniziativa strategica che questo aveva saldamente assunto nelle sue mani, e che andava contestata immediatamente.
Pompeo non ebbe il tempo o la capacità di condurre una buona analisi SWOT e la guerra civile, per lui, iniziò come peggio non poteva.
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