torna alla homepagetorna alla homepage
storia militare e cultura strategica
torna alla homepage
 
dalle discussioni
dell'area Warfare di MClink,
a cura di Nicola Zotti
 
home > tattica > il livello di perdite delle battaglie risorgimentali


ricognizioni
in territorio ostile


recce team

storie
strategia
tattica
what if?
vocabolario
documenti
segnalazioni
link
scrivici

quelle piccole sciabole incrociate

quelle piccole spade incrociate

Viaggi nei
campi di battaglia d'Italia
sulle carte del Tci


LA RISPOSTA AD UNA DOMANDA DEL LETTORE ALESSANDRO VOLPONI

il livello di perdite delle battaglie risorgimentali

nicola zotti



L'assiduo e attento lettore Alessandro Volponi mi pone una domanda che credo di interesse generale.

«leggendo i libri di Piero Pieri sul Risorgimento Italiano, sono rimasto sorpreso dal numero relativamente basso dei caduti/feriti che si riscontrano nelle varie battaglie risorgimentali (a scopo dimostrativo mi sono divertito a compilare la tabella che espongo alla fine della lettera); poiché i dati riportati dal Pieri mi sembrano corretti (o no?) le domando:
·        a cosa pensa sia dovuta questo “fenomeno” (ammesso che esista) visto che le armi in dotazione erano sicuramente più micidiali di quelle dell’epoca napoleonica?
·        questo “fenomeno” era una peculiarità italiana o si osservava anche europea?
·        perché negli stessi le battaglie della guerra di secessione americana erano molto più sanguinose?»

Questa che segue è l'interessante tabella riepilogativa contributo del lettore Volponi, nella quale m sono i morti, f i feriti e d&p, dispersi e prigionieri:

Pastrengo Piemonte Austria
m 15 23
f 90 140
d&p 380
Tot 105 543
Montebello Piemonte Francia Austria
m 17 92 331
f 31 529 785
d&p 3 89 307
Tot 51 710 1.423
     
S.Lucia Piemonte Austria
m 110 72
f 776 190
d&p 87
Tot 886 349
Solferino Piemonte Francia Austria
m 869 1.622 2.292
f 3.982 8.530 10.807
d&p 774 1.518 8.638
Tot 5.625 11.670 21.737
     
Curtatone Piemonte Austria
m 166 95
f 518 516
d&p 1.178 178
Tot 1.862 789
Volturno Garibaldini Austria
m&f 1.600 1.220
d&p 250 2.163
Tot 1.850 3.383
     
Goito Piemonte Austria
m 43 68
f 253 331
d&p 223
Tot 296 622
Castelfidardo Piemonte Stato Pontificio
m 61 88
f 200 400
d&p 600
Tot 261 1.088
     
Custoza Piemonte Austria
m 212 175
f 657 723
d&p 270 422
Tot 1.139 1.320
Novara Piemonte Austria
m 714 1.170
f 2.576 3.894
d&p 4.101 2.802
Tot 7.391 7.866
     
Mortara Piemonte Austria
m&f 121 118
d&p 2.000 71
Tot 2.121 189
Mentana Garibaldi Stato Pontificio Francia
m 150 30 2
f 240 103
d&p 1.600
Tot 1.990 133 2
     
Novara Piemonte Austria
m 578 410
f 1.405 1.850
d&p 409 963
Tot 2.392 3.223

La mia risposta è stata, come la domanda, moltepllice. Innanzitutto tattica: le truppe dell'epoca già combattevano in ordine più aperto rispetto al passato e quindi subivano un po' meno perdite. In secondo luogo tecnologica, non avendo i combattenti (come in America) ancora armi con pallottole Minié, molto più letali. Ad esempio alla battaglia di Solferino il fucile Minié era in dotazione solo ai cacciatori, ovvero ad un solo battaglione per divisione. A questo va aggiunto che tanto il fucile Minié, quanto il Lorenz in dotazione austriaca, avevano sì una lunga gittata, ma anche un tiro curvo, e quindi bisognava farci la mano.

Vanno considerate infine tre questioni contabili: che tra i dispersi vi sono in maggioranza morti irriconoscibili, che tra il 10 e il 20% dei feriti non sopravviveva, e, Infine, che le perdite vanno considerate in proporzione alle truppe impegnate in assoluto e per "metro" del fronte: non ho calcoli precisi in merito, ma visto quanto detto prima temo che le perdite ci risulterebbero altissime.