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DA BUCA A SISTEMA COMPLESSO

L'evoluzione della trincea


nicola zotti




Nelle fasi iniziali del conflitto, ogni buca e ogni ostacolo del terreno poteva essere utilizzato dalle truppe per ancorare i propri tentativi di difesa.

Questo estemporaneo approntamento era già sufficiente, vista la potenza di fuoco delle armi in dotazione ai reparti e la presenza di pur scarse mitragliatrici, a rendere la vita difficile agli attaccanti, se non addirittura a bloccarli



buca trincea


Qui sopra avete un'idea di come una buca nel terreno, probabilmente provocata da un colpo di artiglieria poteva essetre trasformata in un appoggio difensivo.

Gli uomini hanno approfondito la buca con i loro badili, riportando la terra (o meglio il fango in questo caso) di fronte a loro, a mo di parapetto.

Se il fronte si stabilizzava abbastanza a lungo si poteva procedere a dare una qualche forma di regolarità alla trincea, unendo tra loro i vari capisaldi improvvisati.

Prima di passare ad esaminare nel dettaglio come una trincea improvvisata passava a qualcosa di sempre più perfezionato devo ricordare che la dottrina militare si preoccupava di sottolineare con decisione che lo stadio statico della guerra era solo temporaneo e che la sconfitta del nemico doveva avvenire cacciandolo dalle sue trincee e battendolo all'aperto.

La guerra di trincea era solo una fase preparatoria per future operazioni di movimento alle quali le truppe dovevano comunque tenersi pronte.

tracce di trincee


Qui un manuale britannico formalizza un ordine di progressione nella costruzione di un sistema trincerato

Nel primo esempio in alto potete notare come si tenta di dare le "buche" di cui ho parlato prima una qualche struttura coerente, unendole l'una all'altra con prosecuzioni di trincee.

L'estensore del manuale si premura di indicare che lo scavo deve avere almeno 3 piedi (circa 90 cm) di larghezza. Ma l'aspetto più importante è la creazione di postazioni di tiro, tentativo di dare una funzione tattica a questo tipo di trincea.

Nel secondo esempio, chiamata trincea a "zampa di cane", la curve della forma precedente sono state raddrizzate con apposite opere di scavo. e viene aggiunto un gradino per megliorare la posizione di tiro dei fanti.

Il lato più corto della "zampa di cane" viene utilizzato privilegiatamente come postazione per le armi automatiche, che con quell'angolo di tiro potranno prendere di infilata i nemici avanzanti.

Il terzo tracciato, detto "a tenaglia", è una riedizione del consolidato sistema bastionato di rinascimentale memoria: anche in questo caso l'obiettivo è quello di incrociare il tiro sul nemico: da qui il nome "a tenaglia".

Precisa l'inclinazione ad angolo ottuso el tracciato, anche questo munito di scalino per le truppe.

Con il quarto e penultmo tracciato arriviamo a una forma che anticipa un'evoluzione più importante che vedremo in una successiva puntata.

Scavi a T e L si protendono da un precedente tracciato a tenaglia, diventando delle postazioni avanzate alle quali la trincea a tenaglia offre copertura e una via trasversale di comunicazione.

Se il nemico e il tempo lo consente, spesso dietro la copertura di una trincea meno evoluta, si può provare a realizzare il sesto e ultimo tracciato di trincea: a "greca".

Come noterete il gradino di tiro è presente solo nel lato frontale, perché è quella la posizione che va presidiata.

Le rientranze della greva sono le traverse che hanno la funzione di proteggere i fianchi delle truppe.

Ma su questo dirò di più con i prossimi approfondimenti.