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Napoleone Bonaparte
.


COI PIEDI PER TERRA

Lo studio del terreno: l'itinerario di marcia

nicola zotti



Tra i compiti di un comandante uno dei più importanti in assoluto è lo studio del terreno.

Naturalmente, anche nella nostra epoca affollata di satelliti e carte geografiche nulla può sostituire gli occhi del comandante o di un ufficiale esperto e una verifica personale del campo di battaglia.

Il "colpo d'occhio" viene giustamente riassunto da von Clausewitz come la quintessenza del genio militare, sia a livello strategico che a livello tattico.

La geografia militare è la disciplina che si occupa di questo argomento, ma oggi tende a slittare verso considerazioni di tipo strategico, lasciando un po' in secondo piano gli aspetti più propriamente tattici, appannaggio degli ufficiali operativi.

In battaglia il terreno è fatto di fossi fangosi e radici, di massi e cespugli pieni di spine che un satellite fa ancora fatica a inquadrare, ma pure possono fare la differenza tra la vita e la morte, tra la vittoria e la sconfitta.

Il primo approccio al terreno da parte di un comandante, però, è dato dall'itinerario di marcia delle truppe al suo comando, un aspetto essenziale dell'arte della guerra, che spesso rimane in secondo piano, nascosto da narrazioni più emozionanti, ma che sono solo la conseguenza di quelle oscure scelte precedenti.

Non c'è marcia forzata, ardito percorso a sorpresa o tranquillo trasferimento che porta in battaglia uomini freschi e con il morale alto che non debba il suo esito ad un'accurata preparazione ed esecuzione di un itinerario.

Quando le carte geografiche erano inesistenti o rare, esso veniva stilato esclusivamente o quasi sulla base delle indicazioni che provenivano dalla ricognizione.

Affidata ad ufficiali intelligenti ed esperti, la ricognizione, anche quando avveniva in territorio ostile o in prossimità del nemico, doveva avere il carattere dell'essenzialità, ovvero doveva essere capace di distinguere il necessario dal superfluo, per guidare il movimento delle truppe.

Varie pattuglie di esploratori venivano inviate in varie direzioni: il loro compito non era solo quello di individuare il nemico, quanto proprio capire quale fosse la direzione di marcia più opportuna.

Qui sotto potete trovare lo schema di un rapporto di questo tipo. Le distanze sono espresse in ore di marcia e non in chilometri, perché è il tempo la variabile più importante in questo particolare caso.

Supponendo che la colonna parta dalla città A, la ricognizione esaminerà preventivamente il terreno segnalando al comandante due serie di annotazioni: le considerazioni generali e quelle particolari.

Con le prime esprimerà una valutazione a grandi linee sulle condizioni dei tratti di percorso da compiere, tra le quali lo stato delle strade e sull'orografia del terreno, mentre con le seconde scenderà nei dettagli principali, prevedendo problemi che potrebbero sorgere per un aspetto di speciale rilievo in quella determinata operazione.

CONSIDERAZIONI GENERALI

 

Esplorato un tratto equivalente a 6 ore di marcia.

L'Altopiano offre buone possibilità difensive: è delimitato da un ruscello con rive paludose e da boschi a circa 2 km da ciascuno dei lati.

 

 

 

 

 

La strada tra A e D è buona, eccettuato il fiume, le cui rive sono segnate da solchi profondi nel terreno che impediscono il passaggio dei carri e vanno colmati.

 

Boschi a 200 metri dalla strada.

percorso

CONSIDERAZIONI PARTICOLARI

 

 

 

Strada praticabile per i carri.

 

 

Ruscello con riva paludose

 

Villaggio (1.000 ab.) non difendibile con bivio verso villaggio C (1.000 ab.).

 

Discesa ripida difficile per i carri

 

Fiume guadabile e ponte di pietra largo 10 uomini di fronte


Città circondata da mura. Riparo per 10.000 uomini


Varie case coloniche distribuite in vicinanza



Nell'esempio qui considerato, come potete notare, la ricognizione pone la principale attenzione a due aspetti: la percorribilità delle strade ai carri e la presenza di riparo per le truppe. In altre situazioni l'attenzione avrebbe potuto ovviamente essere focalizzata su fattori diversi.

Pensate ad una colonna francese in Spagna o in altro territorio dove è difficile foraggiare e rifornirsi senza correre il rischio di essere assaliti da bande di guerriglieri: diventa essenziale in questi casi avere cura dei propri rifornimenti ed essere il più possibile autonomi.

Analogamente nelle soste, anche temporanee, diventa necessario non disperdere le truppe in un'area vasta, ma ripararle in un luogo delimitato come una città, dove la popolazione locale sia più facilmente controllabile e dove magari ci siano anche giacigli, ricoveri e vettovaglie procurabili con relativa facilità e assenza di rischi.

La ricognizione ha segnalato anche la presenza sul percorso di una strada verso una città minore e si è spinta a valutarne le caratteristiche. Nel corso dell'itinerario essa è probabilmente sembrata agli esploratori la possibile direzione di provenienza di una minaccia sulla linea di collegamento.

In questo sintetico schema sono anche evidenziate eventuali fonti di abbeveramento degli animali e punti critici dove potrebbero presentarsi minacce nemiche.

Molto spesso la ricogizione si avvale di una guida locale: di norma viene praticamente rapita dalla sua casa e intimidita affinché collabori con la dovuta solerzia.

L'uomo viene messo su un cavallo scadente in modo che sia celere ma non troppo e gli viene legato un piede ad una staffa per impedirgli di saltare giù dalla sella e scappare: naturalmente la guida viene informata che si tratta di una precauzione necessaria a salvargli la a vita, perché altrimenti potrebbe concepire l'idea di tentare la fuga costringendo l'uomo che lo scorta alla sua sinistra con la sciabola sguainata o quello che lo segue con la pistola in mano, a ucciderlo.

Al di là del possesso o meno di carte geografiche, la ricognizione analizza il terreno perlustrato e lo traduce in un disegno schematico. Le carte in possesso del comandante, quando ci sono, potrebbero essere antiquate o poco dettagliate, o in scala troppo grande per segnalare elementi militarmente rilevanti.

Immaginiamo che giunti in prossimità della destinazione prevista la ricognizione abbia di fronte a sè qualcosa di simile a questo paesaggio:
terreno reale

A occhio gli uomini valutano in due ore di marcia il tempo necessario, dal punto in cui si trovano, per giungere alla cittadina di D.

Probabilmente hanno cercato di ottenere ulteriori informazioni spingendosi ancora più avanti, almeno oltre il fiume, ma quello che riporteranno al comandante non sarà molto migliore di ciò che vedete qua sotto:
sketch tattico

Da queste pur sommarie indicazioni il comandante ha, o dovrebbe avere, tutto ciò che può servirgli per pianificare non solo un tragitto per la colonna che guida, ma prevenire i possibili pericoli o anche programmare un'eventuale offensiva contro un nemico che cercasse di sbarrargli il cammino al fiume o sulla colllina: la ricognizione non ha individuato nemici in vicinanza della posizione, per timidezza o per l'abilità del nemico di occultarsi alla loro vista.

Eccoci giunti al momento in cui lo studio del tragitto si salda con l'analisi tattica preventiva di un'eventuale battaglia.

Quando la colonna, immaginiamo senza intoppi, giunge a 2 ore dalla destinazione prevista, il comandante si trova fisicamente sul luogo illustrato nello sketch disegnato dagli eploratori e può osservare di persona il punto di arrivo.

Come potete vedere ho aggiunto dei pallini rossi per indicare intervalli di marcia di un'ora (quelli grandi) e di mezz'ora (quelli più piccoli).

mappa reale


Lo sketch è abbastanza fedele al terreno reale, ma, come può accadere, qualche dettaglio è stato tralasciato.

La piccola collina sulla sinistra ha ad esempio bloccato la vista dei campi recintati sulla collina principale, i cui muretti potrebbero costituire un ostacolo difensivo molto utile per un avversario che volesse attestarsi su di essa.

Se ci fosse un combattimento, probabilmente il nostro comandante se ne accorgerà troppo tardi, quando, tentando un aggiramento a sinistra della posizione principale i suoi uomini noteranno i muretti dietro ai quali brulicano gli avversari.

Per il resto tutto confermato: boschi impassabili, leggero declivio adatto alle azioni della cavalleria, spazio sufficiente per schierare anche un grande numero di truppe.