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MA PERCHE' INSISTONO CON LE METAFORE STORICO-MILITARI?

Sindrome di Alamo?

Nicola Zotti


Proprio oggi, 30 maggio 2004, anche un ottimo giornalista come Francesco Verderami sul Corriere della Sera si è cacciato nel ginepraio della metafora storico-militare uscendone graffiato.

Per descrivere il senso di isolamento e di accerchiamento in cui si sentirebbe attualmente il Presidente del consiglio Berlusconi, Verderami parla di "Sindrome di Fort Alamo" concludendo che "si può anche ribaltare il risultato di Fort Alamo. Ma bisogna avere almeno la mira giusta".

Il riferimento di Verderami è all'assedio dell'Alamo sostenuto dal 23 febbraio al 6 marzo 1836 da circa 3.000 Messicani contro 188 difensori americani.

Probabilmente il giornalista avrebbe fatto meglio a parlare genericamente di "Fort Apache", e forse quella poteva anche essere la sua intenzione, se non avesse voluto stabilire un nesso tra la situazione del Presidente del consiglio e il "risultato di Fort Alamo".

Transeat, infatti su quel "Fort" Alamo. L'Alamo non ha infatti l'appellativo di "forte" anche se da missione qual era (con tanto di grande chiesa), ripetuti interventi avevano cercato di farla diventare tale. Per altro senza grande successo.

Quello che non funziona è il paragone cercato da Verderami. Che proprio non torna.

Innanzitutto i texani ad Alamo ci si erano rinchiusi volontariamente, per fare da tappo all'invasione del Texas di Santa Anna e guadagnare il tempo necessario al gen. Huston (il quale però aveva ordinato l'evacuazione della guarnigione ed era stato disobbedito) di addestrare ed organizzare le proprie truppe.

In secondo luogo, l'impresa ebbe successo, seppure al prezzo del sacrificio di tutti i difensori. Ben più cara la vittoria era costata ai messicani, tanto che un sottoposto di Santa Anna, il colonnello Brigido Guerrero, fu costretto a notare: "un'altra vittoria come questa e siamo rovinati".

Chi si trovò isolato fu poi Santa Anna. Già per arrivare ad Alamo si era allontanato considerevolmente dalle proprie basi, costringendo i suoi uomini ad un'estenuante marcia forzata.

Insistette, e si addentrò profondamente nel Texas finché non venne circondato e distrutto dalle truppe di Huston.

Insomma: Verderami poteva cercare un esempio migliore: perché non Teutoburgo o Carrhae?

Magari la prossima volta...