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UN BRINDISI AL NEMICO

Kipling e il Fuzzy-Wuzzy

traduzione di Marco Paoli
note di Nicola Zotti

 

So 'ere's to you, Fuzzy-Wuzzy, at your 'ome in the Soudan;
You're a pore benighted 'eathen but a first-class fightin‚ man;
An' ere's to you, Fuzzy-Wuzzy, with your 'ayrick 'ead of 'air
You big black boundin' beggar for you broke a British Square!

Alla tua, Fuzzy-Wuzzy, nella tua patria Sudan.
Tu povero ignorante pagano ma soldato di prima classe;
Alla tua, Fuzzy-Wuzzy, con i tuoi capelli come pagliericcio
Tu grosso nero straccione saltellante che hai sfondato un quadrato britannico!

Rudyard Kipling, Fuzzy-Wuzzy.



Nel 1890 Rudyard Kipling pubblicò la poesia di cui questi quattro versi costituiscono l'ultima strofa.

E' un brindisi ad un avversario valoroso pronunciato da un reduce della campagna nel Sudan del 1883-85, tra osservazioni molto realistiche, a volte venate di una comicità militaresca.

"Fuzzy-Wuzzy" era il nomignolo di origine ignota che i soldati britannici assegnarono ai propri avversari delle comunità tribali Baggara e Beja, in particolare agli appartenenti delle tribù degli Hadendowa, Amarer e Bisharin che usavano "cotonarsi" i capelli con il burro, fino a trasformarli in una massa cespugliosa: "fuzzy", infatti, significa, tra l'altro, "peloso" e "wuzzy" potrebbe essere una storpiatura della parola araba "ghazi", guerriero.

La misura del valore dei "Fuzzy-Wuzzy" è tutta nel riconoscimento di aver sfondato un quadrato britannico: ma quale?

I quadrati usati dai britannici in Sudan ricordano quelli di Napoleone durante la campagna d'Egitto contro i mamelucchi: una formazione in ordine chiuso più o meno a livello di brigata che permetteva di avanzare nell'ostile territorio sudanese senza temere di essere sorpreso da attacchi di fianco o di spalle.

La mobilità delle unità tribali, rendeva questo rischio particolarmente attuale, e il quadrato di brigata rinforzato da mitragliatrici o da artiglieria forniva una certa sicurezza.

Di norma gli attacchi dei coraggiosi sudanesi si schiantavano contro il fuoco dei Martini-Henry e delle mitragliatrici Gadner o Maxim prima di arrivare a contatto con le truppe britanniche, oppure vi arrivava privo della forza necessaria per averne ragione.

Tuttavia, i quadrati britannici furono violati in almeno due occasioni: il 13 marzo 1884 a Tamai e il 17 gennaio 1885 ad Abu Klea.

Nel primo caso uno dei lati del quadrato si lanciò in un contrattacco, staccandosi dal resto della formazione: fu un po' come sollevare il coperchio di una scatola, permettendo ai sudanesi di entrarvi dentro. Tutta la brigatra perse ovviamente coesione. Ne seguì una mischia sanguinosa e confusa tra piccoli gruppi, che fu risolta a favore degli inglesi dall'intervento di una seconda brigata e dalla cavalleria di supporto.

Nel caso di Abu Klea, furono invece problemi "tecnici" a provocare la crisi del quadrato: un'onda di attacco sudanese era stata brutalmente decimata dalla fucileria britannica e, spontaneamente si divaricò in due flussi. Uno di questi si trovò a fronteggiare sull'angolo sinistro del quadrato una mitragliatrice Gardner manovrata da marinai, che immediatamente aprono il fuoco. L'arma, però, si inceppò quasi subito e i sudanesi ne approfittarono per fare a pezzi i marinai, disperatamente impegnati a rimettere in funzione l'arma, ed entrare nel quadrato. Seguì una feroce mischia di quindici minuti nella quale i britannici riuscirono ad avere la meglio.