torna alla homepagetorna alla homepage
storia militare e cultura strategica
torna alla homepage
 
dalle discussioni
dell'area Warfare di MClink,
a cura di Nicola Zotti
 
home > storie > le specialità gladiatorie


ricognizioni
in territorio ostile


recce team

storie
strategia
tattica
what if?
vocabolario
documenti
segnalazioni
link
scrivici


quelle piccole sciabole incrociate

quelle piccole spade incrociate

Viaggi nei
campi di battaglia d'Italia
sulle carte del Tci


NELLE ARENE DI ROMA

Le specialità gladiatorie

nicola zotti



Il Sannita – E’ la specialità più antica e deriva il suo nome dai temibili nemici di Roma. E’ un gladiatore di tipo pesante, con elmo a calotta con o senza cimiero, è protetto solo da un grande scudo rotondo o rettangolare, perché il torace nella maggior parte dei casi è indifeso, e da uno o due schinieri. La sua arma è un corto gladio o una lancia. Già sotto Augusto questa specialità è abbandonata sostituita dall’Oplomaco e dal Secutor.

L’Oplomaco – Il suo nome deriva dal grande scudo di origine greca, l'Oplon, con cui si proteggeva. La gamba sinistra era difesa da un’Ocrea e l’elmo era maestoso, per ingigantire e rendere più terrificante il gladiatore che apparteneva alla categoria pesante e, armato di corto gladio, combatteva sempre contro un leggero Trace: eco delle guerre tra gli opliti greci e i "barbari" traci.

Il Secutor – E’ l’antagonista del Reziario: e si distingue per l’elmo liscio e tondeggiante che non offre appiglio alla pericolosissima rete dell’avversario. Il suo nome deriva probabilmente dall’affilatissimo coltello di cui era armato, la sica. Completava il suo armamento uno scudo convesso di grandi dimensioni.

Il Retiarius – Probabilmente il più noto tra i gladiatori per il caratteristico armamento: il tridente (fascina) e la rete. Eccezionalmente può avere una lancia. Indossa quasi sempre un cinturone alla vita ed una manica imbottita sul braccio sinistro, però tipico di questa specialità è anche il galerus, uno scudo posto sulla spalla sinistra che protegge la testa ed il collo.
Tenta di avviluppare l’avversario, che è sempre un Secutor od un Murmillo, con la rete e se non vi riesce la recupera con una cordicella: se invece il lancio ha successo allora il colpo risolutivo è inferto con il tridente o con una spada corta.
Il suo rango tra i gladiatori è probabilmente basso: è un gladiatore leggero e di armamento incompleto, dovevano farne parte, comunque, gladiatori molto ambiziosi, perché i loro successi contro più quotati gladiatori pesanti non mancano.

Il Trace – Questo gladiatore di categoria leggera compare per la prima volta al tempo di Cicerone ed era molto apprezzato dai tifosi. Si proteggeva con un piccolo scudo rotondo o quadrato, con una manica al braccio destro e con due ocrae alte e vistose, come pure vistoso è l’elmo decorato con piume. L’arma del Trace è quasi sempre una spada corta a lama curva o angolata.

Il Mirmillone – Forse nato come avversario del Reziario (“murma” il nome latino di un pesce di mare), questa specialità pesante si evolve come nemico del Trace o di un altro Mirmillone: cosa abbastanza insolita, perché i romani amavano il confronto tra il “Grande” e il “Piccolo”. E’ armato di una lunga “spatha” e si protegge con un grande scudo gallico e con un elmo a calotta decorato di piume.
Forse ha sul petto una piastra con l’immagine di un pesce che completa la metafora del suo combattimento contro il Reziario.