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LA MISTERIOSA ARMA DEI FIAMMINGHI

"Gepinde stave" o "Goedendag"?

nicola zotti


La goedendag è un'arma abbastanza misteriosa. Non ne abbiamo esemplari integri, ma solo frammenti sui quali ancora si sviluppano un po' di polemiche.

Il nome goedendag -- ma anche godendarz e godendac -- ha un'origine incerta e probabilmente non vuol dire, come si pensa (e come riporta per altro Giovanni Villani), "buon giorno", né come altri hanno ipotizzato "buona daga" (goed dag) . Tanto più che si tratta del nome con il quale i francesi identificavano l'arma, perché i fiamminghi la chiamavano "gepinde stave" ovvero semplicemente bastone a punta.

Mario Troso, nel suo "le armi in asta delle fanterie europee" ne parla di sfuggita, e non la inserisce nella propria catalogazione.

L'iconografia che ho reperito si limita a pochi esemplari: il più famoso è la "cassapanca di Oxford", una cassa di legno istoriata con scene della battaglia di Courtrai, dalla quale ho ricavato lo schizzo di un soldato armato di Goedendag che vedete qui sotto:

Come potete vedere, si tratta di una mazza che culmina con un rinforzo metallico sormontato da una punta.

Quindi un'arma capace di colpire di botta e di punta.

Nella cappella dei SS. Giovanni e Paolo a Ghent sono conservati dipinti che mostrano degli altri esempi di goedendag, meno massicci di quelli rappresentati nella cassapanca di Oxford, imbracciati da arcieri della milizia di Ghent (al centro nell'immagine in alto).



La milizia di Ghent appare armata con picche e con armi simili alla goedendag, ma più lunghe: un dettaglio che ci aiuta a capire come inquadrare la goedendag nell'ambito delle armi in asta.

Queste armi, infatti, sembrano strette parenti dei "candelieri", un'arma abbastanza diffusa tra XIV e XVI secolo e che è stata infatti rinvenuta anche nelle Fiandre. Degli esemplari ritrovati in scavi archeologici, che ho rappresentato qui sotto, solo alcuni mi sembrano poter essere identificati con delle goedendag, mentre in altri riconoscerei dei candelieri.


Lo dimostrerebbero i piattelli alla base della punta, tipici dei candelieri (oltre che degli spuntoni a piattello) e il manicotto che, assieme al codolo, collega la punta al legno. Il piattello, solido e spesso, aumenta l'azione fratturante dell'arma, che doveva avere un manico non più lungo del metro e mezzo circa e una sezione sufficiente a resistere ai colpi di botta. I due esemplari in alto, appunto, sono forniti di piattello, gli altri tre no.

La goedendag era un'arma efficace, ma probabilmente troppo pesante per essere efficiente. Le armi da botta, infatti, avevano normalmente sezione ovale o rettangolare allineata al taglio dell'arma, mentre in questo caso la sezione circolare provoca un peso in eccesso: in compenso doveva essere facile da usare -- oltre che da costruire -- non avendo un "verso" giusto per impugnarla.

Nell'immagne qui sotto, da un codice miniato della fine del XIV secolo, alcuni soldati sono ripresi durante un saccheggio.


Se le proprorzioni con le altre armi non mentono, il candeliere rappresentato appare più corto dell'ascia -- alla sua sinistra -- e dell'elaborato falcione -- alla sua destra -- e quindi probabilmente molto maneggevole: forse è il punto di congiunzione tra il candeliere e la goedendag.