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QUALCHE CIFRA SULLA LOGISTICA MEDIOEVALE

Ma quanto mangia un cavallo!

nicola zotti


Per un esercito medioevale la prima esigenza logistica era nutrire i cavalli, gli animali su cui si basava la sua supremazia militare.

Un cavallo mangia il 2,5% del suo peso in foraggi vari al giorno. Un robusto destriero (il cavallo di battaglia) del peso di 600 kg. quindi necessita quotidianamente di 15 kg. di cibo dei quali il 40% (ovvero 6 kg.) deve essere in granaglie (avena, orzo o grano) mentre il rimanente 60% (9 kg.) può essere di fieno oppure di una quantità più di 3 volte superiore (circa 30 kg.) di erba brucata al pascolo o falciata e portata all'animale: questo per la differenza di peso (33%) tra il fieno asciutto e l'erba ancora umida.

I cavalli potevano essere nutriti di erba solo eccezionalmente, perché questa dieta provocava numerosi disturbi gastrointestinali all'animale, che la selezione delle razze operata dall'uomo aveva reso molto più forte ma anche di salute molto più delicata. Solo i pony della steppa potevano nutrirsi per lunghi periodi quasi esclusivamente di erba, perché ancora di abitudini selvatiche.

Un cavallo, inoltre, deve bere tra i 40 e i 50 litri di acqua al giorno, a seconda del lavoro che compie: acqua pura e fresca, perché anche in questo caso solo eccezionalmente si poteva dissetare l'animale con acqua stagnante o non pura.

Una prima conseguenza delle esigenze alimentari dei cavalli era la durata di una giornata di movimento di un esercito. I cavalli mangiano le granaglie con un apposito sacco appeso al muso, impiegando dai 10 ai 20 minuti per ogni kg. di cibo, e quindi completando la propria razione in 1-2 ore; la razione di fieno, invece, deve essere disposta in greppie dalle quali un cavallo bruca 1 kg. di cibo ogni 30-40 minuti, per un totale che varia da un minimo di 4h30' ad un massimo di 6h. Se si sommano a questi tempi le due ore che il cavallo trascorre a bere, si arriva a stabilire che un cavallo trascorre da un minimo di 7h30' ad un massimo di 10h a mangiare: da un terzo a quasi metà della giornata.

Le cose si complicano se l'animale viene lasciato pascolare affinché si nutra di erba. I 30 kg. di erba che costituiscono la quantità massima che può essere somministrata all'animale diventano, infatti, quasi 40 per effetto dell'erba calpestata e distrutta e che non viene mangiata.

Ora, dato che un prato normale produce tra un minimo di 30 e un massimo di 100 grammi di erba al metro quadro, significa che un cavallo può aver bisogno anche di oltre 1.000 m2 di terreno al giorno per pascolare. E siccome per brucare un kg. di erba un cavallo impiega circa 40' (circa 1,36 kg. all'ora) ne possiamo ricavare che non solo un esercito si doveva disperdere (nell'esempio considerato) su un'area con la densità di 10 cavalli per ettaro, ma che poteva viaggiare al massimo alla velocità di un cavallo che bruca.

Per fare un confronto, il cavallo mongolo (che però pesa in media 272 kg. ovvero poco meno della metà di un cavallo da guerra medioevale) per nutrirsi percorre ogni giorno tra i 5 e 10 km in 20 ore pascolando e ne dedica 4 a dormire.