L'opera più famosa di Antoine-Henri Jomini è sicuramente il Précis de l'art de la guerre.
La storia di quest'opera è particolarmente intricata. Pubblicata inizialmente nel 1830 con il titolo di "Tableau analytique des principales combinaisons de la guerre", era un lavoro scritto un po' frettolosamente da Jomini, collazionando un insieme di lavori sparsi e diversi, su richiesta dello Zar Nicola I dopo la traduzione in russo di un'opera precedente, il "Traité des grandes opérations militaires" del 1811.
Quest'ultimo era un lavoro che lo stesso Jomini considerava non concluso e ritenne quindi utile completarlo, seppure come detto in modo imperfetto, di con il "Tableau".
Tuttavia due anni
dopo, nel 1832, veniva pubblicato postumo il vom Kriege di Carl von Clausewitz, e Jomini dovette per forza di cose riprendere in mano il proprio scritto aggiornandolo alla luce di questo ingombrante capolavoro.
Vide così la luce nel 1838 il "Précis de l'art de la guerre", il sommario dell'arte della guerra, opportunamente sottotitolato "nouveau tableau analytique des principales combinaisons de la stratégie, de la grande tactique et de la politique militaire".
La prefazione del "Précis", che Jomini in modo sottomesso intitola "Notice sur la Théorie actuelle de la guerre et sur son utilité", offre la chiave di lettura di questa nascita travagliata e anche in qualche misura il segno -- ma non l'ammissione -- dell'influenza esercitata da von Clausewitz sulle sue idee.
Così, pur non facendo mancare critiche a von Clausewitz e persino accuse di plagio, Jomini dovette, con il tono e gli argomenti di chi vuole fare chiarezza una volta per tutte, rinunciare alla "scientificità" delle proprie teorie:
«Di tutte le teorie sull'arte della guerra, la sola ragionevole è quella che, fondata sullo studio della storia militare, ammette un certo numero di principi regolatori, ma lascia al genio naturale la maggior parte della condotta generale di una guerra, senza incatenarlo a regole esclusive.
Al contrario, niente è più efficace a uccidere il genio naturale e a far trionfare l'errore, che certe teorie pedanti, basate sulla falsa idea che la guerra sia una scienza positiva nella quale tutte le operazioni possono essere ridotte a calcoli infallibili»
La lettura di Jomini è assai interessante anche ai giorni nostri, la sua scrittura piacevole e ricca di spunti che personalmente me la fanno apprezzare moltissimo e ve ne propongo il primo capitolo:
Antoine-Henri Jomini - Sommario dell'arte della guerra- cap I - Parigi 1838 (file .pdf 100 kb)
Credo troverete la sua lettura estremamente stimolante e, in qualche misura
sorprendente, per l'attualità delle sue considerazioni di fondo: il che farà riflettere voi, come ha fatto riflettere me, sull'eccessiva enfasi che noi contemporanei diamo ai nostri tempi, scorgendo "rivoluzioni", "sconvolgimenti" e "novità" dove invece più modestamente dovremmo riscontrare semplici riproposizioni aggiornate.
Del presuntuoso e arrogante astigmatismo intellettuale che distorce la nostra percezione della realtà, ho già parlato, mi rimane da parlare e ne parlerò ancora: siete avvisati.
La mia traduzione è stata troppo diluita nel tempo per essere consistente, ma vi prometto che rimetterò le mani sulle parti che ho tradotto "a senso" e non, come ho deciso troppo in ritardo, "alla lettera". Tuttavia posso garantire che il pensiero dell'Autore non è stato travisato, almeno non volontariamente...
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