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LA CAMPAGNA CONTRO LA POLONIA

Fu vera Blitzkrieg?

nicola zotti

E' una di quelle questioni che non hanno un grande valore dottrinario, però è interessante che gli storici militari si siano spesi con un certo accanimento per stabilire a quale campagna tedesca della Seconda guerra mondiale si possa far risalire l'esordio della Blitzkrieg.

Polonia, Francia o Russia? Alcuni, come Matthew Cooper o Len Deighton, propendono per la campagna di Francia, altri addirittura per l'operazione Barbarossa. L'unico messaggio certo che possiamo ricavare da questo dibattito è che la Blitzkrieg, dopo aver conoscuito una fase di sviluppo dottrinale lunga e intensa tra le due guerre, conobbe una fase evolutiva altrettanto intensa "durante" la guerra: come è ovvio che accada quando dalla teoria si passa alla pratica.

Nella fattispecie, Heinz Guderian in una lettera a Basil Liddell Hart, afferma che, nonostante le sue insistenze, durante la campagna di Polonia mancò un aspetto tipico della fase strategica della Blitzkrieg, "le penetrazioni profonde operanti indipendentemente rispetto ai corpi di fanteria (appiedata)", che avrebbero richiesto la creazione di un'armata corazzata.

Se i punti sono questi due, se, cioé, la campagna di Polonia non fu "vera" Blitzkrieg per questi due motivi, allora secondo me si può affermare che, al contrario, "di fatto" lo è stata.

Partiamo dalla questione dell'armata corazzata. Le armate tedesche impegnate nella campagna di Polonia furono 5: III, IV, VIII, X e XIV, per complessive 60 divisioni, 15 motorizzate e 45 "appiedate". Effettivamente tutte queste armate mischiavano divisioni motorizzate con divisioni appiedate. Delle 15 divisioni motorizzate impiegate in Polonia, però, 7 erano assegnate alla X armata e altre 3 alla vicina XIV. Siccome le armate collaborarono strettamente durante tutta la campagna, con la X responsabile del principale Schwerpunkt strategico, bisogna ammettere che si trattò sicuramente di una bella concentrazione di mezzi. Rispetto ai corpi d'armata, 11 divisioni su 15 vennero impiegate in corpi d'armata motorizzati e solo 2 battaglioni carri dei 34 complessivamente a disposizione dei tedeschi erano organici a divisioni non motorizzate.

Nel corso della guerra, poi, non solo si ebbero ricomposizioni in corsa che concentrarono ulteriormente le forze corazzate dopo i primi giorni di guerra, ma le divisioni appiedate mantennero il contatto (e l'appartenenza organica) con quelle motorizzate solo il tempo necessario ad aprire varchi nel terreno più fitto e accidentato del confine polacco-tedesco, dopo di ché le divisioni motorizzate presero il via nel terreno aperto. Una condotta operativa perfettamentamente sensata.

Quando questo non successe, ovvero quando divisioni appiedate e motorizzate operarono a contatto, come nel caso del XVI corpo motorizzato che faceva parte della X armata e che comprendeva due divisioni di fanteria, fu per l'eccezionale comportamento di queste ultime (la 14a e 31a divisione di fanteria) che riuscirono a mantenere il passo dei mezzi a motore marciando anche 65 kilometri al giorno, dal confine alle porte di Varsavia.

Siamo così entrati nella questione delle "penetrazioni profonde". Non mi è chiaro che cosa intenda Guderian quando si lamenta di avervi dovuto rinunciare.

Anche qui devo osservare che "di fatto" i tedeschi non avrebbero potuto effettuare penetrazioni più profonde di quelle che poi realizzarono. A meno di non proseguire oltre la linea di demarcazione segretamente stabilita coi russi che invadevano la Polonia da est.

Ironia della sorte volle che Guderian stesso raggiunse questa linea a Brest prima dei sovietici e abbia dovuto cederla a loro perché faceva parte degli accordi.

Insomma: fu "vera" Blitzkrieg? probabilmente sì, "di fatto" sì...