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Il colonnello Moschin e, perché no, il comandante Subim...


Tempo fa, in televisione, mi era capitato di venire a conoscenza dell'esistenza del "colonnello Moschin". Mi dimenticai di prendere un appunto e non potei riferirne ai lettori della colonnina infame.

Mi è venuto in soccorso il lettore Luca Pistone, non nuovo a preziose segnalazioni a questa rubrica, e lo ringrazio di vivo cuore a nome mio e di tutti i lettori.

Di mio ero riuscito solo a trovare questo errore della giornalista Fiorenza Sarzanini sull'edizione internet del Corriere della Sera del 25 settembre 2007, dove si definisce il SAS Special "Airborne" Service, anziche Special Air Service.

Per altro si trattava di elementi dello SBS, ovvero lo Special Boat Service, perché il SAS è schierato solo in Iraq...

(Naturalmente l'argomento degli articoli è la liberazione dei nostri due agenti e del loro interprete da parte di un team di forze speciali italo-britanniche, avvenuta nella provincia di Farah nell'Afghanistan occidentale il 24 settembre 2007)


Robetta, in confronto alla inestimabile spigolatura di Luca Pistone.

Eccola qui di seguito.

(NZ)



Subject: un piccolo spunto per colonnina infame
From: <luca.pistonew@xxx.xx>
To: <n.zotti@mclink.it>

Il Colonnello Moschin e perché no? Il Comandante Subin

Il 25 settembre scorso IL GIORNALE edizione internet aggiornato alle ore 13.28 in occasione dell’intervento delle nostre forze speciali in Afganistan così scriveva: …insieme ai soldati inglesi c’erano naturalmente anche gli incursori del Colonnello Moschin….



Ora non vorrei far pignolerie in questa occasione (i fatti sono molto più importanti delle parole) anche per rispetto al servizio di coloro che sono esposti a massimi sacrifici. Tuttavia citare nei termini corretti la denominazione del più famoso reparto operativo dell’EI ritengo sia cosa gradita  principalmente per gli uomini che vi lavorano e (sic) poi anche per la Storia .

Non che il sottoscritto ne sappia molto (mio nonno buon anima classe 1894 era più informato) tuttavia coltivo un minimo di curiosità che mi aiuta a sapere che: a) oggi (nel passato mi viene in mente solo la Legione Ettore Muti ma forse non è il caso di citarla )  le sole unità navali vengono “battezzate” con il nome di eventuali  Medaglie d’Oro; b) il Col Moschin fa parte del Massiccio del Grappa ovvero la spalla della "perduta nelle nebbie del tempo" Linea Cadorna.

Cordiali saluti.

Appena pubblicato questo testo, ho ricevuto una Mail di un altro assiduo lettore e collaboratore di Warfare.it, che risolve i dubbi di Luca Pistone e soprattutto rimedia alla mia pigrizia.

Un grazie anche a Enrico Pellerito!

(NZ)

Caro Nicola,
solo ai fini di mera precisazione, mi permetto di osservare che nel messaggio inviato dal Sig. Pistone in relazione alla gustosissima notizia del Colonnello Moschin, il punto a) è parzialmente da correggere in quanto nel nostro Esercito sono ancora presenti alcune unità "battezzate" con i nomi di coloro che sono stati insigniti di Medaglia d'Oro.
Tali sono stati tutti i battaglioni carri e i battaglioni corazzati dopo la ristrutturazione del 1975 (eccetto il battaglione corazzato dell'allora 1° Reggimento Fanteria Corazzato), due battaglioni meccanizzati dei Carabinieri (all'epoca prima arma dell'Esercito), uno meccanizzato della Fanteria e un battaglione del Genio.
Le evito l'elencazione dei suddetti reparti, a meno che Lei la voglia trasmessa e in tal caso sono pronto a farlo.
Ad oggi, le unità che portano nominativi di decorati mi risultano essere le seguenti:

1° Battaglione Carri M.O. Cracco del 31° Reggimento Carri;

3° Battaglione Carri M.O. Galas del 32° reggimento Carri;

8° Battaglione Carri M.O. Secchiaroli del 132° reggiemnto Carri;

20° Battaglione Carri M.O. Pentimalli del 4° Reggimento Carri;

101° Battaglione Carri M.O. Zappalà del 131° Reggimento Carri.


Cordiali saluti e sempre complimenti per Warfare.

Enrico Pellerito