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LE IDEE CONFUSE DELLA POLITICA (BIS)

Confusione afghana bis

Nicola Zotti


Supponiamo voi mi chiediate se ho letto "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni e io vi risponda:«No, però ho letto "I promessi paperi", con Paperina nel ruolo di Lucia e Paperino in quello di Renzo, quindi più o meno la storia la conosco».

Credo che avreste di me la stessa opinione che ho maturato io dei partecipanti al dibattito sull'impiego in ruolo di attacco al suolo dei nostri Tornado in Afghanistan.

Il mese scorso avevo trattato delle idee confuse della nostra politica sulla nostra missione in Afghanistan. A chi non lo ricorda o non vuole andarselo a rileggere basti sapere che avevo stigmatizzato la faciloneria dei nostri politici e notato alcune anomalie nel mestiere del militare oggi in Italia.

La questione si è riproposta con ulteriori conferme, casomai se ne sentisse il bisogno, ad inizio agosto con un imbarazzante interevento "tecnico" sull'impiego dei Tornado della responsabile del PD alle politiche per la difesa, tale senatrice Roberta Pinotti.

L'11 agosto 2009, la Pinotti veniva intervistata da Gabriel Bertinetto, giornalista dell'Unità:

Domanda: «Gli aerei Tornado ora potranno anche sparare, oltre che svolgere voli di ricognizione. Una buona scelta?»
Risposta: «Una decisione tecnicamente sbagliata, come ha spiegato il capo dell`aviazione, generale Tricarico. I cannoncini del Tornado sono inadatti a colpire con precisione. Si rischia di provocare vittime tra i civili. Molto più adatti sono gli elicotteri Mangusta».

Si incomincia male con l'incredibile gaffe di definire Tricarico "capo dell'aviazione". La senatrice dovrebbe sapere che Leonardo Tricarico è stato capo di stato maggiore dell'Aeronautica dal 5 agosto 2004 al 19 settembre 2006, giorno in cui fu sostituito nell'incarico da Vincenzo Camporini, in carica fino al 30 gennaio 2008, al quale è succeduto infine Daniele Tei, in carica dal 30 gennaio 2008 fino ad oggi.

Il seguito, però, ha i connotati del falso ideologico.

In un'intervista rilasciata all'Ansa e ripresa dal Messaggero l'8 agosto, il generale Tricarico, infatti, aveva affermato qualcosa di diverso rispetto a quanto la Pinotti sembra volergli far dire:

Il modo migliore [per contrastare i Talebani] è invece «armare i velivoli senza pilota Predator, i nostri possono essere dotati di missili Hellfire in grado di essere diretti senza margine di errore sull'obiettivo»

Tricarico, quindi, che pure in un brano precedente critica l'impiego dei Tornado in ruolo d'attacco, non cita i Mangusta, ma i controversi Predator, sui quali, nomen omen, centrosinistra e sinistra dimostrarono già qualche anno fa un pregiudizio negativo: ricordiamo una stralunata conversazione (riportata da Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera del 10 febbraio 2007) tra l'allora ministro degli esteri D'Alema e il segretario del PDCI Oliviero Diliberto, durante la quale i due convennero che era «complicato dire che aerei che si chiamano Predator non sono aerei da guerra»: ahimé!

La questione, però, non finisce qua: perché i Mangusta? e, seppure per ragioni diverse, perché i Predator?

In uno scenario operativo come quello afghano, infatti, i Mangusta sono troppo vulnerabili, come dimostrano recentissimi "avvertimenti" fatti pervenire dai talebani proprio ai nostri elicotteri. mentre i Predator, oltre che ancora da armare nel nostro caso, non si stanno dimostrando particolarmente affidabili: abbatterli, vista la loro lentezza, non è un gran problema, e qualcuno casca anche per conto suo, per la difficoltà di manovrarli con precisione da remoto.

[Interessante a questo proposito la segnalazione di un articolo di Lewis Page da parte dell'informatissimo Emilio Desalvo: 'Xbox flyer' sergeants + autopilots do better, dal quale emerge non solo che i Predator affidati a sergenti dello US Army senza esperienza di volo ma che hanno avuto solo un addestramento specifico "cascano" molto meno di quelli manovrati da piloti della USAF, ma che a quanto pare anche gli americani sono ancora ad uno stadio "sperimentale" dell'arma*]

Posto che comunque convengo con Tricarico (bontà mia...) con la necessità di upgradare e armare i nostri Predator anche solo per rendere più ampia ed elastica la loro efficacia operativa, mi domando che fine abbiano fatto i nostri AMX, ovvero il sistema d'arma d'attacco in dotazione all'Aeronautica italiana: perché non se ne parla? Perché nessuno ne ha ventilato l'uso nello scenario afghano? Dato che a gennaio 2010 è programato debbano sostituire i Tornado, non si poteva provare ad accelerare questo avvicendamento?

Eppure le dottrine sull'appoggio aereo dell'azione di terra confidano sempre di più su mezzi d'elezione come l'AMX, tanto preciso quanto ostica preda per la contraerea avversaria.

Ricapitolando: abbiamo mandato a suo tempo i Tornado a fare ricognizione (quando più giusto sarebbe stato usare i Predator), adesso li usiamo nel ruolo d'attacco quando avremmo gli AMX.

Un altro mistero italiano.