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IL CONSOLE CHE FECE GRANDE ROMA NELLE PAROLE DI DUE POETI

Caio Claudio Nerone

nicola zotti



Quid debeas, o Roma, Neronibus,
Testis Metaurus flumen, et Hasdrubal
Devictus, et pulcher fugatis
Ille dies Latio tenebris,

Qui primus alma risit adorea;
Dirus per urbes Afer ut Italas,
Ceu flamma per taedas, vel Eurus
Per Siculas equitavit undas

Orazio, IV Od. 4


«...Il console Nerone, che fece la impareggiabile marcia onde Annibale fu ingannato e Asdrubale disfatto, compiendo così un'impresa che forse non ha confronto nelle storie militari.

Annibale seppe del suo ritorno solo quando vide la testa di Asdrubale gettata nel suo campo. A quella vista egli esclamò, con un sospiro, che Roma sarebbe stata padrona del mondo.

Devesi senz'altro a questa vittoria di Nerone, se in seguito regnò un imperatore omonimo. Ma l'infamia dell'uno ha eclissato la gloria dell'altro. Quando si ode il nome di Nerone, chi pensa al Console?

Così va il mondo.»

Byron - The Island