torna alla homepagetorna alla homepage
storia militare e cultura strategica
torna alla homepage
 
dalle discussioni
dell'area Warfare di MClink,
a cura di Nicola Zotti
 
home > storie > Barnet, 14 aprile 1371


ricognizioni
in territorio ostile


recce team

storie
strategia
tattica
what if?
vocabolario
documenti
segnalazioni
link
scrivici

quelle piccole sciabole incrociate

quelle piccole spade incrociate

Viaggi nei
campi di battaglia d'Italia
sulle carte del Tci


L'ULTIMO ATTO DEL KINGMAKER

Barnet, 14 aprile 1471

nicola zotti



Le guerre delle rose videro l'ascesa al potere degli yorkisti nel 1461 dopo la loro vittoria alla battaglia di Towton.

Edoardo IV, il cui padre il duca di York era morto qualche mese prima alla battaglia di Wakefield, fu incoronato a Westminster, ma i Lancaster non erano ancora stati sconfitti e il nuovo re era atteso da una nuova guerra per rinsaldare definitivamente il proprio titolo.

Sposatosi con Elizabeth Woodville e circondatosi dei parenti di lei, si era giorno dopo giorno affrancato dall'influenza di Richard Neville, conte di Warwick, che venne alla fine estromesso dal governo del paese.

La reazione di Warwick fu l'unica possibile: riallacciare i rapporti con la regina Margaret, per riportarne ancora una volta il marito, re Enrico VI, sul trono.

Fu un successo al primo primo tentativo ma fu un successo parziale: Edoardo IV, sovrastato dalle forze avversarie prima di riuscire ad organizzare efficacemente le proprie, fuggì in Borgogna il 30 settembre 1470 con l'intenzione di ritornare il prima possibile.

E fu di parola: assemblata con l'aiuto dei borgognoni un'armata di circa 1.500 mercenari tedeschi e fiamminghi, il 14 marzo 1471 sbarcò a Ravenspur e immediatamente marciò verso sud, in direzione di Londra, dove sua moglie Elizabeth stava raccogliendo truppe.

Tra lui e la capitale, a Coventry, si era schierato Warwick, spalla a spalla con un suo acerrimo nemico, Henry Holland, duca di Exeter, che godeva della fama di essere un vero e proprio criminale e per di più stupido: la guerra paradossalmente li aveva riuniti per pure questioni di interesse, ma certo non con grande profitto.

Il conte a Coventry attendeva ansiosamente rinforzi: dal nord portati dal fratello John Neville, marchese di Montagu, e da est da John De Vere, conte di Oxford. Entrambi tuttavia tardarono e Oxford in particolare si attardò in una per lui sfortunata scaramuccia a Newark e dovette attendere l'arrivo di Montagu per proseguire la marcia.

Warwick rinunciò allo scontro e si ritirò tra le mura di Coventry. Qui nel frattempo Edoardo era stato raggiunto dal fratello Clarence, e con le forze riunite marciò su Londra.

Nella capitale, contrariamente a quanto auspicato da Warwick, il re fu accolto calorosamente dalla popolazione e persino l'altro re, Enrico VI, si consegnò a lui, convinto che nelle sue mani non potesse accadergli nulla di male: si sbagliava, ma in effetti il vero pericolo per Edoardo era rappresentato dal principe Edward e non dal suo innocuo padre, il cui assassinio era solo rimandato di qualche settimana, ovvero dopo la morte del suo giovane figlio che avverrà il 4 maggio alla battaglia di Tewkesbury.


Finalmente riunite le forze, i lancasteriani si stabilirono su una forte posizione a nord di Barnet, bloccando la strada verso il resto dell'Inghilterra: il tempo giocava a loro favore, perché la regina Margaret, moglie di Enrico VI, stava raccogliendo altre truppe: a quel punto la superiorità lancasteriana sarebbe stata schiacciante.

Alla vigilia della battaglia, che sarebbe avvenuta il giorno di Pasqua, infatti, i lancasteriani già godevano di una forte superiorità sugli yorkisti: probabilmente 15.000 uomini contro 10.000.

Una prima scaramuccia condotta da esploratori verso Barnet, comunque fu respinta e la battaglia si annunciava con infausti auspici per i lancasteriani.

La notte precedente la battaglia la valle dove correva la grande strada del Nord era invasa dalla nebbia, come solo la campagna inglese sa essere: visibilità inferiore ai 20 metri. Nonostante questo, Warwick ordinò ai cannoni un bombardamento costante delle posizioni avversarie, o meglio di quelle che supponeva fossero le loro posizioni, con il risultato che Edoardo si spostò in avanti quel tanto che bastava a far volare le palle sopra le teste dei suoi uomini.



La mattina del 14 aprile la nebbia non si alzò e gli eserciti si schierarono l'uno all'nsaputa dell'altro: Edoardo schierò il fedele Lord William Hastings alla sua sinistra, mentre a destra assegnò il comando a Richard, duca di Gloucester, il futuro re Riccardo III.

Da parte lancasteriana, Warwick era in riserva, Montagu fronteggiava Edoardo, Oxford era all'ala destra e Exeter a quella sinistra.

Tuttavia le due linee, benché fossero parallele, erano anche sfalzate l'una rispetto all'altra così che Oxford sopravanzava Hastings e Gloucester era nella stessa vantaggiosa situazione rispetto ad Exeter.

Il primo a sfruttare la circostanza fu Oxford che ebbe in breve la meglio su Hastings disperdendone le forze in direzione di Londra, dove i più lesti giunsero portando la notizia della sconfitta yorkista.

Gli uomini di Oxford si fermarono a depredare i caduti e a saccheggiare Barnet, mentre la battaglia era ancora in corso, e solo ricorrendo a tutta la propria energia il comandante riuscì con difficoltà a radunarne ottocento per ritornare in battaglia.

Nel frattempo, infatti, la battaglia continuava: la nebbia aveva impedito ai contendenti di accorgersi della sconfitta di Hastings e Gloucester stava raccogliendo i frutti del proprio vantaggio tattico.



Nonostante attaccasse in salita, la superiorità sul fianco portò Gloucester a far indietreggiare gli avversari, finché l'intera linea ruotò quasi di novanta gradi.

Warwick contrastò allora la pressione yorkista con le proprie riserve e la battaglia proseguì con accanimento, è il caso di dirlo, cieco.

All'oscuro, per le solite ragioni atmosferiche, del cambio di schieramento, Oxford ritornò sul campo di battaglia con i pochi uomini recuperati, convinto di portare un contributo decisivo allo scontro. E in effetti ci riuscì, ma non come pensava.

La sua marcia a ritroso lo portò sul fianco e alle spalle di Montagu, i cui uomini, vedendo avanzare nella nebbia da una direzione inaspettata lo stemma dei De Vere, una stella con i raggi, la scambiarono per il sole splendente di Edordo IV e gridarono al tradimento bersagliando di frecce gli alleati.

Oxford, da parte sua, strenuo lancasteriano, di fronte all'inaspettata reazione, nel clima di sospetto, temette a sua volta che Montagu avesse tradito e rispose con un attacco alla fortuita aggressione.

Il panico si diffuse rapidamente per tutta la linea di Montagu facendola collassare in pochi istanti.

Naturalmente, le sfortune non vengono mai sole, e la nebbia proprio a quel punto della giornata iniziò rapidamente a diradarsi, dando modo a Edoardo di accorgersi del completo disfacimento del "fu" centro dello schieramento lancasteriano e di approfittarne impegnando le proprie riserve.

L'esercito lancasteriano era sconfitto e chi poteva provò a scappare.

Exeter venne spacciato da un'ascia yorkista, Montagu colpito alla schiena e ucciso non si sa se da un'arma yorkista o lancasteriana. Oxford, l'unico vero lancasteriano tra i comandanti e che sarebbe sbagliato giudicare negativamente dalla sua prestazione sui campi di Barnet, sopravvisse per combattere ancora e anzi, alla fine della storia, fu l'unico vincitore tra tutti i suoi protagonisti. Lo ritroveremo infatti al fianco di Enrico Tudor.

Edoardo voleva Warwick vivo, probabilmente per poterlo esibire in un pubblico patibolo, ma alcuni comuni lanciati all'inseguimento non erano stati avvisati dell'ordine o non erano interessati ad eseguirlo: lo catturarono prima che potesse raggiungere il suo cavallo e darsi alla fuga, lo abbatterono e lo finirono con una stilettata alla nuca: la guardia di re Edoardo trovò il suo corpo mutilato e spogliato della preziosa armatura.

Con i tre comandanti lancasteriani erano morti almeno altri mille, mentre 500 furono le perdite yorkiste.

La fine definitiva dei lancasteriani e di questa campagna delle guerre delle rose era rimandata per il 4 maggio a Tewkesbury.