Nel corso della sua lunga storia non sono molte le sconfitte di Sparta. Eppure non sono nemmeno poche e minano il mito della loro invincibilità.
Prima di Leuttra gli Spartani avevano subito numerose gravi sconfitte tra le quali Hysiae (669), l’attuale Achladokampos da Argo, Tegea (560) per mano degli Arcadi, Termopili (480) ad opera dei Persiani, Pilo e Sfacteria(425) nella guerra del Peloponneso contro Atene, Aliartos (395) contro Tebe, Lechaeum (390) contro Atene, e infine Tegyra (375) ancora contro Tebe. Mantinea nel 362 sempre contro Tebe, fu l'ultima grande battaglia alla quale parteciparono gli Spartani, che forse con spirito vendicativo, non parteciparono alla coalizione antimacedone guidata dai Tebani, che venne sconfitta a Cheronea.
In realtà il sistema militare spartano era estremamenente fragile e vulnerabile sotto almeno tre importanti aspetti:
- era conservatore, ed incapace, quindi, di rinnovarsi con la necessaria agilità ai mutamenti di condizioni strategiche;
- era demograficamente debolissimo: gli spartiati non furono mai più di poche migliaia e in continua inesorabile diminuzione per le rigide leggi che regolavano la permanenza nella classe privilegiata;
- era militarmente non autosufficiente: gli Spartiati erano praticamente incapaci di provvedere al proprio sostentamento in caso di necessità e dovevano permanentemente essere accuditi da servi che provvedevano, ad esempio, alla coltivazione della terra durante le lunghe campagne fuori dal Peloponneso: quando mancarono, come nella campagna di Pylos nel 425, gli Spartiati furono praticamente alla mercé degli avversari.
|