torna alla homepagetorna alla homepage
storia militare e cultura strategica
torna alla homepage
 
dalle discussioni
dell'area Warfare di MClink,
a cura di Nicola Zotti
 
home > storie > Lo Schwerpunkt in azione: Francia 194


ricognizioni
in territorio ostile


recce team

storie
strategia
tattica
what if?
vocabolario
documenti
segnalazioni
link
scrivici


quelle piccole sciabole incrociate

quelle piccole spade incrociate

Viaggi nei
campi di battaglia d'Italia
sulle carte del Tci


LA TEORIA E LA PRATICA DELLA BLITZKRIEG

Lo Schwerpunkt in azione: Francia 1940

nicola zotti

Passare dalla teoria alla pratica non è mai facile. Così, dopo aver descritto la teoria dello Schwerpunkt mi corre l'obbligo di illustrare come sia stato realizzato nella pratica.

Uno degli esempi migliori ci viene da "Fall Gelb": l'invasione della Francia nella Primavera del 1940.

Il confronto di forze vedeva in grandi cifre 3 milioni di uomini per gli alleati (francesi, britannici, belgi, olandesi e una divisione polacca) contro 2,5 milioni per i tedeschi, ovvero, data l'unità di misura in voga all'epoca, 156 divisioni contro 136 (di cui 10 Panzer Division e 6 di fanteria motorizzata), omettendo da questo calcolo le unità non indivisionate, e 3.600 carri armati alleati contro 2.574 tedeschi.

In queste condizioni, per i tedeschi era estremamente difficile ottenere una vittoria decisiva: il massimo che si poteva sperare era una vittoria parziale: il piano elaborato dall'Oberkommando des Heeres (OKH), guidato dall'Oberbefehlshaber des Heeres (OBdH) Generalfeldmarschall Walther von Brauchitsch, ed opera dello Chefs des Generalstabes des Heeres, Generaloberst Franz Halder, prevedeva infatti come sforzo principale una spallata decisa contro il grosso delle forze alleate assestata dallo Heeresgruppe A, il principale gruppo di armate tedesco, il quale, attraversando Olanda e Belgio, doveva portare il prima possibile la guerra al confine con la Francia.

Si trattava di una versione riveduta, corretta e ammodernata del piano Schlieffen, che non avrebbe certo sorpreso gli alleati, ma al contempo rappresentava per i tedeschi un rischio calcolato, utile a non esporre le FFAA tedesche a possibili rovesci.



Si pronunciò contro questo questo piano, però, il Generalleutnant Erich von Manstein, Chef des Stabes dello Heeresgruppe A, che ne elaborò uno alternativo, che interpretava in modo estensivo la dottrina della Blitzkrieg, con un cambio radicale di Schwerpunkt: dal Nord al centro dello schieramento alleato, nella zona delle Ardenne.

Qui le linee di comunicazione erano indubbiamente peggiori rispetto a quelle settentrionali, ma proprio per questo motivo si sarebbe potuto contare sull'effetto sorpresa e nel contempo anche le forze avversarie sarebbero state molto inferiori.

Lo Heeresgruppe A e lo Heeresgruppe B si sarebbero quindi scambiati di posto e al primo sarebbe toccato l'onere dell'attacco principale, mentre il secondo avrebbe sostenuto il compito di impegnare con un attacco secondario praticamente la metà delle forze avversarie.

Una volta che lo Heeresgruppe A avesse attraversato il fiume Mosa, una tumultuosa corsa al mare delle sue divisioni corazzate avrebbe tagliato le linee di comunicazione del grosso delle forze alleate che nel frattempo si sarebbero sbilanciate in avanti per contenere e respingere lo Heeresgruppe B.

Il piano di von Manstein individuava come baricentro strategico del dispositivo avversario le armate schierate al fianco Nord della linea Maginot, protette dalle dense foreste delle Ardenne.

Il piano incontrò l'opposizione di Halder, ma fu al contrario fatto proprio da Adolf Hitler che ritenne interpretasse con maggiore fedeltà il proprio bisogno di una vittoria decisiva e divenne in questo modo "Fall Gelb", ovvero il piano delle operazioni ufficiale dell'invasione della Francia.

Halder accettò a malincuore e con lui la maggior parte degli alti ufficiali tedeschi, e comunque non rinunciò a modificare il piano originale di von Manstein limandone qua e là gli aspetti più azzardati.


Lo Schwerpunkt dell'intera campagna per i tedeschi era nella principale forza corazzata dello Heeresgruppe A, il Panzergruppe von Kleist, un'armata costituita da 5 divisioni corazzate divise in due Panzer Korps: complessivamente 41.140 veicoli inclusi 1.222 carri armati: quasi la metà dell'inera forza corazzata tedesca.

Era questa grande concentrazione di unità corazzate e motorizzate che avrebbe dovuto svolgere il ruolo principale nella manovra ideata da von Manstein, dall'attraversamento della Mosa fino alla corsa verso il mare.

Lo Schwerpunkt del Panzergruppe von Kleist era a sua volta rappresentato dal XIX Panzer Korps comandato da Heinz Guderian: una formazione di 3 divisioni Panzer e l'Infanterieregiment "Großdeutschland" ai quali venne assegnato il compito cruciale di attraversare il fiume Mosa nei pressi di Sedan.

Designata a questo incarico, e Schwerpunkt del XIX Panzer Korps, la 1. divisione Panzer. Le altre due divisioni del corpo, la 2. e la 10., vennero private dei loro battaglioni di artiglieria pesante, che furono assegnati al sostegno dell'azione della 1. assieme ai battaglioni di artiglieria indipendenti del corpo: in tal modo essa poteva disporre di 236 pezzi di artiglieria, circa 10 volte quanti ne rimasero alle altre due divisioni.

Il piano di operazioni di Guderian era abbastanza semplice: le 3 divisioni avrebbero effettuato tentativi simultanei di attraversamento del fiume, con le unità di fanteria motorizzate che avrebbero guidato l'azione assicurando una testa di ponte utile all'attraversamento dei carri. Una volta che i carri avessero guadagnato in sicurezza la sponda opposta della Mosa, essi avrebbero potuto cominciare il proprio movimento verso ovest.

La fanteria motorizzata tedesca erano dunque l'ultimo Schwerpunkt di tutto il sistema, quello delle rispettive divisioni: e il 1. Schützen Regiment della 1. divisione era quindi lo Schwerpunkt divisionale dello Schwerpunkt di corpo, dello Schwerpunkt d'armata, dello Schwerpunkt dell'intera campagna.