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L'AVIAZIONE TEDESCA SUL CAMPO DI BATTAGLIA

La Blitzkrieg e l'attacco aereo al suolo

nicola zotti


La dottrina con la quale la Luftwaffe partecipò alla Seconda guerra mondiale si formò durante gli anni Venti ad opera di un innovativo e brillante gruppo di ufficiali piloti capitanato dal maggiore e poi generale Helmut Wilberg, sotto l'egida del generale Hans von Seeckt.

In questa dottrina tattica la maggiore enfasi veniva attribuita all'appoggio dell'Aviazione alle operazioni di terra. Acquisita la superiorità aerea, l'aviazione avrebbe prioritariamente fornito un appoggiato immediato all'azione di terra e solo in seconda e in terza istanza avrebbe dedicato forze all'interdizione e all'azione in profondità contro le basi delle operazioni.

Un approccio estremamente pragmatico e utilitaristico che aveva diverse origini. La prima, almeno in ordine di tempo, affondava le sue radici nel pensiero di von Clausewitz e di von Moltke, ed era il principio dell'impiego delle forze a massa sullo "Schwerpunkt".

Laddove le forze di terra avevano individuato (eventualmente con l'aiuto della ricognizione aerea) il punto su cui esercitare la massima pressione, qui l'aviazione avrebbe potuto fornire un importante contributo aggiuntivo e forse decisivo di fuoco.

Inoltre la guerra di movimento poteva beneficiare di un supporto estremamente mobile, capace non solo di intervenire in un'azione di sfondamento, ma anche in grado di seguirla in quella di sfruttamento del successo.

Il secondo motivo risiede nel trattato di Versailles che costrinse la rinascente Reichswehr a fare a meno dell'Aviazione militare e a cercare di aggirare i limiti draconiani imposti dalle potenze vincitrici.

Gli ufficiali piloti vennero così in gran numero aggregati all'Esercito e da questa convivenza ricavarono una profonda comprensione delle sue esigenze, da un lato, e dall'altro poterono partecipare direttamente fin dai suoi esordi all'elaborazione della dottrina della Blitzkrieg.





Qui sopra vedete schematizzato il processo mediante il quale un'unità terrestre richiedeva e otteneva l'appoggio aereo al suolo da parte dell'Aviazione.

Elementi dell'Aviazione seguivano a terra in modo molto ravvicinato lo svolgersi della situazione e quindi erano in condizione di inviare con estrema tempestività e precisione le richieste di intervento.

Queste seguivano una serie di passaggi gerarchici acquisendo un indice di priorità, raggiungendo infine i campi di aviazione, la cui localizzazione era sempre molto prossima al fronte e centrale rispetto allo sviluppo delle operazioni perché concordata con il livello di corpo d'armata.

La caccia, la ricognizione, l'osservazione aerea per l'artiglieria e i trasporti completavano l'articolazione operativa delle forze aeree, che si rivelò così efficiente da consentire all'Aviazione tedesca anche un ruolo di battaglia "indipendente", non molto diverso da quello attuale.

Tramite la ricognizione e la conoscenza del campo di battaglia e della situazione operativa che derivava dalla sua collaborazione con l'Esercito, infatti, l'Aviazione tedesca poteva agire da avanguardia: attaccando ad esempio un nemico nel momento della concentrazione prima dell'attacco o coprendo la ritirata delle proprie truppe a terra, o nel momento dell'avanzata poteva inseguire un nemico in fuga cercando di colpire obiettivi di opportunità o proteggendo i fianchi delle punte avanzanti.