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IL CENTRO CARTAGINESE A CANNE |
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la tattica di Annibale a Canne: un approfondimento
nicola zotti
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Un lettore, Turbilon, con estremo garbo e cortesia, mi invita a chiarire il senso di questa frase:
La formazione di fanteria va letta nella sua simmetria, dividendola per un asse centrale: si tratta di un doppio fianco rifiutato rinforzato, ovvero di due diagonali accostate con le estremità "forti": una, quella proiettata verso il nemico, per resistere il più possibile alla sua pressione e dare il tempo materiale alla seconda, quella lontana, di operare l'aggiramento, i cui tempi sono dettati e scanditi dall'azione della cavalleria, che deve sopraffare le ali nemiche per chiudere l'aggiramento.
In effetti non si tratta di una frase semplicissima da comprendere.
Il riferimento principale è alla parte centrale dello schieramento cartaginese: quello che qui sotto vedete racchiuso nel cerchio arancione e che era composto dai galli e dagli iberici, ovvero la parte più "sacrificabile" dell'esercito cartaginese.
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Innanzitutto: che cos'è un fianco rifiutato?
E' un'ala tenuta distante dal nemico per evitare che entri in contatto con lui e per rendere più problematico un eventuale aggiramento da quella parte.
Qui sotto, schematicamente, è illustrata una formazione a scaglioni con il "fianco rifiutato".
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L'unità più avanzata è quella che definisce la direttrice d'attacco: in questo caso è rappresentata dal primo rettangolo blu a sinistra.
Il fianco rifiutato, in questo caso, è quindi quello destro e le unità risultano scalate in diagonale verso destra: la prima è supportata (sul lato destro) dalla seconda, la seconda dalla terza. Quest'ultima è sufficientemente lontana dal nemico per non essere immediatamente minacciata.
Con questo tipo di formazione è evidentemente essenziale che il fianco avanzato (quello "non rifiutato") sia in qualche modo protetto: è infatti particolarmente esposto agli aggiramenti.
Deve necessariamente essere appoggiato a "qualcosa" che lo protegga (ad esempio un terreno impassabile), oppure essere condotto ad una tale velocità da moltiplicare il fattore sorpresa e da impedire che il nemico abbia il tempo materiale per approfittare di quella vulnerabilità locale.
Nelle fasi conclusive della battaglia di Waterloo, ad esempio, i francesi commisero questo errore per la difettosa comprensione di un ordine.
Questa formazione era tipica degil svizzeri di epoca medioevale-rinascimentale, che sul fianco scoperto ponevano un piccolo contingente di truppe scelte e/o di schermagliatori.
Annibale, però, a Canne, non si limitò a schierare le sue forze scaglionate: adottò anche il principio dell'economia di forze, come potete vedere dal seguente schema:
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Le unità non hanno tutte la stessa "forza": quella principale, la più avanzata, che dovrà sostenere lo sforzo più intenso e prolungato, è maggiore delle successive.
Annibale, risparmiando uomini da altre parti, può concentrarli dove gli saranno molto più utili, con lo scopo ultimo di rendere massimo il tempo di resistenza dei galli e degli iberici all'attacco romano.
Lo schieramento del centro cartaginese è però un po' diverso da quello che abbiamo visto finora: dobbiamo aggiungere al nostro schema una metà mancante.
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Come si può vedere da questo schema, la formazione cartaginese è simmetrica rispetto al suo asse centrale, che è poi la direttrice d'attacco, risolvendo il problema della protezione del fianco "scoperto" o "non rifiutato", che non c'è più.
Questo tipo di tattica è stata molto usata perchè permette un graduale impiego delle forze e nello stesso tempo conferisce alla formazione una ragionevole sicurezza per il tempo necessario ad effettuare un attacco.
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A Canne Annibale rovescia l'impostazione perché intende subire l'attacco romano al centro mentre effettua gli attacchi di cavalleria sulle ali: il suo centro deve solo contenere l'impeto dei legionari il tempo necessario alla cavalleria cartaginese di sconfiggere i propri avversari.
Spero, adesso, di essere stato più chiaro...
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