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Un giornalista spiega chi era Fabio Massimo

nicola zotti


Per commentare e spiegare il paragone che Berlusconi fa di sé con Fabio Massimo, uno sconosciuto cronista spiega sotto il titolo "citazioni storiche", la vicenda fabiana.

A pagina 3 del Corriere della Sera del 10 settembre 2006 leggiamo:

«Il console romano fu soprannominato Temporeggiatore per la strategia di logoramento che adottò contro Annibale, evitando lo scontro frontale. Minuzio Rufo decise di abbandonare questa tattica vincente e i romani furono sconfitti a Canne».

  1. All'epoca dei fatti, nel 217, Fabio Massino non era console ma dittatore: era stato console nel 233, 228, 215 214 e 209, dittatore nel 221 e nel 217;
  2. qualsiasi cose fosse (tattica, strategia: si decida il giornalista) la linea di Fabio non fu vincente, ma, dopo Cannae in particolare, un obbligo dettato dell'emergenza;
  3. per quanto Minuzio Rufo fosse nemico politico di Fabio, fin tanto che fu a lui subordinato agì in coerenza con gli ordini di Fabio;
  4. non era Minuzio in comando a Cannae, ma Caio Terenzio Varrone.

Su Minuzio Rufo va fatta una precisazione. Questi era il Magister Equitum di Fabio Massimo, e adottò un atteggiamento più aggressivo rispetto a quello di Fabio, ottenendo con abilità a Gerunium nel 217 un limitato successo contro i cartaginesi, tanto da convincere il senato ad equipararlo a Fabio nel potere dittatoriale. I due si divisero l'esercito in parti uguali, anziché comandarlo per intero a giorni alterni.

Nei dintorni di Larinum in Molise, Minuzio Rufo riprovò a coinvolgere Annibale in una battaglia limitata, ma era assurdo pensare che Annibale si facesse fregare due volte dallo stesso trucco: Minuzio Rufo fu salvato in extremis dal sopraggiungere dello stesso Fabio. Annibale abbandonò la presa.

Da quel giorno Minuzio si subordinò al comando di Fabio Massimo.