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LA LOGISTICA DELL'INVASIONE NORMANNA DEL 1066

Problemi logistici dell'invasione "dalla" Normandia

nicola zotti


Il campo di Dives-sur-Mer nel quale Guglielmo di Normandia raccolse i 14.000 uomini e i 2-3.000 cavalli con i quali si preparava ad invadere l'Inghilterra aveva un'estensione di100-110 ettari: qui il suo esercito rimase per circa un mese.

Si trattava di un esercito poliglotta con una componente principale normanna e due minori di bretoni e franco-fiamminghi: complessivamente non più di 7.500 combattenti che quasi raddoppiavano con marinai, servi ed altri addetti ai servizi.

C'era un breve tratto di mare da attraversare, ma sarebbero state necessarie almeno 700 imbarcazioni delle quali circa 200 solo per il trasporto dei cavalli.

Queste ultime erano vascelli speciali che dovevano essere costruiti ex-novo, e per il compito Guglielmo fece venire da Bisanzio artigiani specializzati: per impiegare meno tempo, il progetto costruttivo prevedeva che questi si dedicassero solo allo scheletro delle imbarcazioni, mentre atri carpentieri "comuni" provenienti da ogni dove si sarebbero occupati di completare il lavoro.

Durante quel mese interlocutorio Guglielmo aveva la responsabilità di non far mancare nulla alla sua composita armata: qualsiasi inefficienza avrebbe potuto, infatti, provocare dissapori, malumori e in breve la sua dissoluzione.

30 giorni signficavano circa 2.000 tonnellate minime di provviste per uomini e animali, che andavano non solo raccolte, ma soprattutto stivate in appositi magazzini asciutti e quindi distribuite con precisione ogni giorno: almeno 28 tonnellate quotidiane di grano non macinato per gli uomini, tra le 12 e le 18 tonnellate di grano, dalle 13 alle 20 tonnellate di fieno e 5 tonnellate circa di paglia per il nutrimento dei cavalli, per un totale che probabilmente superava le 40 tonnellate quotidiane.

Gli uomini avrebbero poi avuto bisogno di almeno 4 litri di acqua a testa per bere e preparare i cibi, mentre per abbeverare i cavalli sarebbero serviti tra i 90 e i 130 mila litri di acqua al giorno:

L'alloggio delle truppe avrebbe richiesto 36 mila pelli di vitello per le tende, e il minimo richiesto per ferrare i cavalli sarebbero state tra le 8 e le 12 tonnellate di ferro per lavorare le quali 10 ore al giorno di fatica di 10 fabbri sette giorni alla settimana sarebbero state appena suffcienti.

Per non parlare delle centinaia di persone che si dovevano occupare esclusivamente di recuperare la legna per i fuochi e le squadre sanitarie dedicate a pulire le deiezioni degli animali: ovvero gli oltre 25 kg. di sterco e i quasi 30 litri di urina prodotti quotidianamente da ciascun cavallo.