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UN GIOCATORE

Hendrik George de Perponcher - Slednitsky (1771 - 1856)


nicola zotti


Che cosa passò quella notte per la testa del Luogotenente Generale Barone George de Perponcher Slednitsky?

Comandava la II divisione belgo-olandese del I corpo alleato e alla mezzanotte del 15 giugno 1815 gli era giunto l'ordine del suo comandante in capo, Arthur Wellesley, primo duca di Wellington, di concentrare le sue truppe nella città di Nivelles.

Quindici ore prima, alle 9:00 del mattino, Wellington era stato informato dai prussiani che contro di loro stava per scatenarsi l'attacco francese.

Ma il Duca era convinto che quella fosse solo una manovra diversiva e che l'attacco principale di Napoleone sarebbe stato contro Bruxelles.


Hendrik George de Perponcher-Slednitsky

Allora, con una certa flemma, aveva inviato ordini alle sue divisioni disperse su un'area vastissima, affinché si concentrassero a difesa di quello che considerava l'obiettivo in immediato pericolo.

La divisione di Perponcher era la propaggine a sud est del suo schieramento, un piccolo insignificante distaccamento di truppe belgo-olandesi situate attorno al villaggio di Quatre Bras.


Qualcosa di particolare però quel distaccamento lo aveva: erano le truppe più vicine a quelle dell'alleato prussiano ed erano sull'unica strada che collegasse tra loro i due eserciti alleati: gli inglesi tutti a sinistra di Quatre Bras i prussiani tutti a destra.

Napoleone lo aveva intuito: da Charleroi dove si trovava aveva in progetto di attaccare i prussiani a Ligny, occupando contemporaneamente l'importante nodo strategico di Quatre Bras per separare definitivamente i due eserciti alleati e distruggerli uno dopo l'altro.

Wellington era quindi in errore: i suoi ordini spostavano le sue truppe lontano dai prussiani, anziché avvicinarsi a loro.

Se il progetto di Napoleone non riuscì, molta responsabilità la ebbe il Maresciallo Ney, che non seppe agire con la necessaria risolutezza e decisione nel suo attacco contro Quatre Bras. Ma molto merito va riconosciuto alla perspicacia dei comandanti belgo-olandesi e di de Perponcher che, comprendendo l'importanza strategica di quell'incrocio, non l'abbandonarono ma lo difesero ignorando gli ordini di Wellington.

Menzioniamo:

il Capo di Stato Maggiore del Principe d'Orange, barone Jean Victor Constant de Rebecque, il quale aveva fatto posizionare la II brigata nassaueriana a Frasnes;

il principe Karl-Bernard van Saksen-Weimar -- assegnato al comando della brigata quello stesso 15 giugno perché il suo comandante, colonnello F.W. von Goedecke era stato ferito da un colpo di zoccolo del suo cavallo -- che, senza ordini e nonostante le sue truppe avessero solo 10 cartucce a testa (per non parlare dei 4 calibri diversi dei fucili dei 169 Nassausche Vrijwillige Jager), decise in autonomia di tenere la posizione;

il maggiore von Normann, al comando del secondo battaglione del secondo reggimento di Nassau che, comprendendo l'importanza degli avvenimenti, con freddezza seppe rallentare abilmente la pressione francese il giorno 15.

Il 15 e 16 giugno, de Perponcher aveva giocato una partita rischiosa, ma il suo bluff riuscì, dando tempo a Wellington di correggere i propri errori e al maresciallo Ney di commettere i suoi.

Il Duca non fu particolarmente grato ai belgo-olandesi: come ricompensa per aver salvato la campagna,sul campo di Waterloo li schierò in prima linea ad assorbire le cannonate della Grande Batteria francese.


P.S.

Ricevo dal gentilissimo lettore francese sig. Patrick Barois, questa interessante informazione.

"Hendrik George de Perponcher-Slednitsky (1771 - 1856) est enterré au cimetière français (huguenot) de Berlin. Sa tombe a été détruite au cours d'un bombardement en 1942 mais sa pierre tombale est toujours visible dans un coin du cimetière (dépot)."

Lo ringrazio per la collaborazione. NZ