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L'uso dei lanciafiamme da parte delle truppe tedesche nella prima guerra mondiale

nicola zotti



La compagnia lanciafiamme tedesca era ufficialmente composta da tre plotoni lanciafiamme e da un plotone di accompagnamento montato su carrette trainate da cavalli.

La composizione del plotone variava anche in modo significativo, come è naturale aspettarsi nel caso di una specialità di impiego tanto particolare come questa.

Era normale, infatti, che le truppe lanciafiamme venissero destinate al supporto di attacchi condotti da gruppi di battaglia costituiti appositamente, e quindi risentissero nel loro organico delle particolari condizioni operazionali.

In un caso contro gli americani venne impiegata una compagnia di 4 plotoni, ciascuno composto da 4 o 5 squadre di lanciafiamme, una squadra granatieri e una squadra mitraglieri (armata con le Maxim sottratte ai francesi).

La squadra lanciafiamme era a sua volta composta da un sottufficiale e da tre uomini, due dei quali trasportavano a turno la bombola del lanciafiamme, e uno che orientava il tubo dal quale si sprigionava la miscela infiammabile.
L’impiego tattico del lanciafiamme era particolarmente delicato.

La tattica di infiltrazione con le “Stosstruppen” prevedeva che queste forze speciali penetrassero tra le maglie deboli dello schieramento nemico, in un fronte ristretto, per colpire in profondità.

Quando però non c’erano punti deboli od esposti, toccava ai lanciafiamme crearli: il che poteva significare procedere anche per un chilometro nella terra di nessuno sotto il tiro nemico.

Per risolvere questo problema venne adottata la tattica della "tenaglia": una ganascia costituita dal fuoco della fanteria, delle mitragliatrici e dell'artiglieria, l'altra da quello del lanciafiamme.

Mentre il fuoco delle armi combinate teneva a bada la linea nemica, le squadre lanciafiamme avanzavano contro di essa per le linee più coperte, giungendo se possibile sui fianchi degli avversari: ad una ventina di metri da loro.

Qui con un paio di fiammate (di più non si poteva neppure volendo...) avrebbero concluso il loro compito e aperto la strada all’attacco principale.

C’è da dire che le perdite in questo genere di operazioni furono così elevate che, nonostante i lusinghieri successi ottenuti, si ritenne opportuno limitare l’impiego dei lanciafiamme per convincere alla resa gli ostinati occupanti di bunker e di altri capisaldi già isolati dalla linea.