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febbraio 2004

 

Guerra e politica


La citazione di v. Clausewitz è questa: "La guerra non è dunque solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi".

Un gioco di parole polemico molto in voga nei nostri tempi ribalta l'asserzione di v. Clausewitz in: "la guerra è l'interruzione, il fallimento, della politica".

Nella crisi generale della politica, niente di più naturale che questa affermazione abbia successo, sottraendo alla politica altro dominio e altra competenza.

In un passaggio del " Della guerra", v. Clausewitz spiega: "la guerra di comunità [...] nasce sempre da una situazione politica e viene provocata solo da uno scopo politico: costituisce dunque un atto politico".

Temporalmente, socialmente e logicamente la politica precede la guerra: non è immaginabile una guerra senza organizzazione sociale, senza regole comuni, senza la condivisione di interessi che giustifichino e consentano il ricorso ad uno strumento così estremo.

La politica cessa di esistere solo quando
scompare ogni forma di organizzazione, di regole e di interessi comuni, e ogni individuo è solo con se stesso.

Ma al di sopra di quel limite, probabilmente irraggiungibile, la politica è il tessuto di cui sono fatte le relazioni umane: comprese quelle conflittuali, compresa la guerra.

NZ