Il territorio ostile nel quale vorri addentrarmi
questo mese sono io stesso e il mio rapporto con
questo sito.
Ci sono un paio di cose che devo puntualizzare.
La prima: non mantengo tutte le promesse. "Vocabolario",
"campi di battaglia d'Italia e il "Trattato
di Tattica" sono fermi. Faccio grandi preparativi
ma scrivo poco.
La seconda: una promessa l'ho mantenuta. Sono
onesto con me stesso e con voi.
Di questo ha dubitato solo una delle persone che
finora mi hanno scritto: un certo signor Nunzio
M. che in un breve messaggio del 21 ottobre scorso
mi ha accusato, praticamente, di aver copiato.
Ho provato a rispondergli, ma non ci sono riuscito,
la mail mi è tornata ripetutamente indietro.
Faccio il tentativo di pubblicare qui la mia risposta.
Non tanto nella speranza che il signor Nunzio
M. la legga, quanto per tenerla d'occhio io: casomai
non mi convinca più...
To: "Nunzio Mx" <nunzioXX@XXX.it>
From: Nicola Zotti <n.zotti@mclink.it>
Subject: Re: da Nicola Zotti
Cc:
Bcc:
X-Attachments:
>non sarebbe il caso di citare la sua fonte?
victor davis hanson
>l'arte occidentale della guerra
>saluti
>nunzio m.
Gentile sig. Xx,
ho letto per caso la sua e-mail: il fatto che
le mancasse il soggetto me l'ha fatta scambiare
per spam.
Sarebbe stato un peccato, perché mi consente
di scrivere a lei (e di chiarire a me stesso)
il perché non metto bibliografie nelle
mie pagine.
La sua osservazione non è isolata: nell'arco
di due giorni altre due persone mi hanno rimproverato
la cosa: ma lei è il primo "lettore
sconosciuto".
Credo lei si riferisca al pezzo relativo alla
tattica oplitica, quello dove effettivamente la
somiglianza con le tesi di Hanson si sente. D'altra
parte il libro di Hanson è ben documentato,
è certamente un libro di riferimento per
chi si accosta al tema e, soprattutto, si fa leggere.
E io l'ho ovviamente letto.
Francamente, poi, l'ho anche riguardato quando
ho scritto quelle righe sugli opliti.
Allora perché non dirlo? Vediamo se riesco
a spiegarmi.
Io non sono uno storico: ho oltre un migliaio
di libri di storia militare nella mia biblioteca,
alcuni dei quali classici (da me fotocopiati alla
Biblioteca Nazionale) che nessuna casa editrice
ha interesse a ripubblicare.
Tanti libri, forse, ma, dato che non leggo il
greco e del latino ho solo una conoscenza scolastica,
sono tutte traduzioni, o libri di autori inglesi
o tedeschi, lingue che pratico, ma anche in francese
e spagnolo (lingue comunque leggibili con un po'
di pazienza e un vocabolario), e persino in ungherese,
rumeno, polacco e in altre lingue, per le quali
mi accontento di scorrere le pagine alla ricerca
almeno di un senso o di guardare le figure come
Alice nel Paese delle Meraviglie. Insomma: fonti
di seconda mano.
Quindi non posso e non voglio passare per "storico":
al massimo posso definirmi un appassionato e tentare
di essere un buon divulgatore, cercando di mettere
qualcosa di mio nei miei ragionamenti.
Nella fattispecie le posso assicurare che le coincidenze
con le tesi di Hanson non sono "copiature"
ma convergenze di opinioni. Per farle un esempio
che può verificare, la tesi dell'Oplon
utilizzato come naturale distanziatore tra le
fila di opliti è mia, Hanson non ne parla
affatto: almeno non mi pare.
L'assenza di bibliografie vuole essere un atto
di umiltà, in qualche modo una ricerca
di critiche come la sua: marco la distanza tra
me e gli storici "veri", con i quali
non devo essere confuso, che leggono il greco
e che citano le proprie fonti.
Spessissimo, poi, scrivo a memoria: scrivo senza
"andare alle fonti" se non per trovare
una citazione esatta, ma lo faccio raramente.
Di norma scrivo quel che ho frullato e omogeneizzato
in anni di lettura. Sarebbe un lavoraccio andare
a ripescare tutti i singoli debiti che ho con
gli autori che ho letto: preferisco utilizzarlo
per scrivere un pezzo in più. Pigrizia,
poco tempo a disposizione, avventatezza, giudichi
lei.
Non so se l'ho convinta. Rifletterò comunque
sulla sua osservazione e le prometto che laddove
riconoscessi un debito nei confronti di un autore
d'ora in poi lo citerò.
Spero di non averle rubato troppo tempo con questa
lunga risposta. La saluto ringranziandola per
l'attenzione che mi ha dedicato scrivendomi e
spero che continui a leggermi, apprezzando quel
che di buono c'è, se c'è, nei miei
scritti.
Nicola Zotti
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Nicola Zotti
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NZ
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