Le ragioni di una guerra cambiano a seconda di
chi la conduce?
Una parte importante della sinistra italiana risponde
sì e afferma che se John Kerry sarà
il prossimo presidente degli Stati Uniti le nostre
truppe potranno rimanere in Iraq.
Naturalmente hanno torto: la guerra al nazismo
è una, sia che la guidi Stalin sia che
la guidino Churchill o Roosevelt o il maresciallo
Badoglio.
C'è una condizione oggettiva nella guerra
che si chiama "nemico": il nemico di
qualcuno e di qualcosa, che può essere
l'amico di qualcuno o di qualcosa.
Può essere anche il nostro nemico oppure
no, e questo ci apre la scelta di essere neutrali
o non belligeranti, se non vogliamo schierarci
oppure non vogliamo mandare i soldati.
Le scelte non mancano e sono chiare, sono "opportunistiche"
e "indipendenti" perché guidate
esclusivamente dalla difesa dei nostri interessi
e della nostra sicurezza: sono queste le ragioni
che entrano in gioco nella decisione e solo queste.
NZ
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