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luglio 2004

 

Non sono all'altezza



Le ragioni di una guerra cambiano a seconda di chi la conduce?

Una parte importante della sinistra italiana risponde sì e afferma che se John Kerry sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti le nostre truppe potranno rimanere in Iraq.

Naturalmente hanno torto: la guerra al nazismo è una, sia che la guidi Stalin sia che la guidino Churchill o Roosevelt o il maresciallo Badoglio.

C'è una condizione oggettiva nella guerra che si chiama "nemico": il nemico di qualcuno e di qualcosa, che può essere l'amico di qualcuno o di qualcosa.

Può essere anche il nostro nemico oppure no, e questo ci apre la scelta di essere neutrali o non belligeranti, se non vogliamo schierarci oppure non vogliamo mandare i soldati.

Le scelte non mancano e sono chiare, sono "opportunistiche" e "indipendenti" perché guidate esclusivamente dalla difesa dei nostri interessi e della nostra sicurezza: sono queste le ragioni che entrano in gioco nella decisione e solo queste.


NZ